I misteriosi messaggi di Lapo Elkann sulla Juventus: “Al momento giusto parlerò”
Perché solo la Juventus? E perché è stata processata di nuovo in base a un'accusa per la quale la stessa Procura federale l'aveva assolta? In buona sostanza, com'è possibile che sia stata giudicata e condannata per un reato (quello delle plusvalenze) che non esisteva? Come è possibile si arrivi a verdetto afflittivo senza nemmeno che ci sia stato un rinvio a giudizio delle persone indagate? E soprattutto – questa è la tesi difensiva dei legali bianconeri – le motivazioni della sentenza sono "viziate da illogicità e infondatezza". Domande e affermazioni che si mescolano con sentimenti di rabbia e smarrimento che alimentano il forte malumore della community di tifosi.
La penalizzazione di 15 punti in classifica rischia di non essere l'unico provvedimento punitivo che il club dovrà scontare. La sensazione e il timore che possa arrivare un'altra stangata stuzzicano un nervo scoperto e alimentano l'idea che – come accadde nel 2006 – ancora una volta si sia voluti colpire solo una società.
Entro la metà di marzo si avrà chiarezza anche sugli eventuali deferimenti per le "manovre stipendi", i compensi agli agenti e il caso delle plusvalenze bis (ovvero quella serie di operazioni opache compiute in collaborazione con società che facevano parte della ‘rete bianconera').
E poi c'è la Uefa che potrebbe infliggere il colpo di grazia con l'esclusione della Juve dalle coppe europee come diretta conseguenza di quei "bilanci non attendibili" per effetto dei quali era stato concordato un piano di rientro economico ("settlement agreement") per restare nei parametri del Fairplay finanziario.
La tempesta perfetta è in atto, per non fare naufragio alla Juve non resta che tacere e tenere la barra a dritta. Una serie di tweet di Lapo Elkann che dialoga con il popolo bianconero non bastano a colmare il senso di vuoto. Ma a leggerli con attenzione hanno un significato molto chiaro: #enjoythesilence scrive il nipote dell'Avvocato, ovvero goditi il silenzio nel momento peggiore. I tifosi no, credono invece che sia giunta l'ora di parlare, reagire, farsi sentire/rispettare, chiarire perché dicono "ne abbiamo un gran bisogno".
Lui risponde così: "Capisco bene e capisco la vostra sofferenza, è così per tutti noi bianconeri e perciò in momenti difficili dobbiamo essere uniti più che mai #fino alla fine". Non basta ancora e viene incalzato: "Parla. Non serve a niente questo post" e Lapo aggiunge: "Serve, a volte come dice il detto il silenzio è d'oro… non ho paura di parlare ma chi è intelligente lo fa al momento giusto". Incassare il colpo, resistere tenendo la guardia e parando l'impossibile, uscire dall'angolo e poi riprendersi tutto.
"Io non mio occupo di Juve non ho ruoli manageriali, né sono in consiglio. Con unione e compattezza vinceremo al più presto", dice Lapo facendo appello all'orgoglio del popolo della Juve. A chi critica la proprietà, replica: "Guarda la storia, poi parla. Il futuro sarà ricostruito, ne sono certo". A un altro follower che stigmatizza il silenzio dell'ex presidente Andrea Agnelli ribadisce il concetto: "Io sono Lapo Elkann, non mio cugino: con tutto il rispetto scrivi a lui, non a me, se hai qualcosa da dirgli. Grazie". Il silenzio è d'oro.