I giocatori hanno deciso chi vogliono in panchina per i Mondiali: e la scelta non è Pirlo
Dallo scorso 27 dicembre c'è un posto in panchina che non riesce più a trovare un allenatore pronto ad affrontare la sfida. Sembrava che tutto potesse svolgere al meglio e in fretta ma alla fine, dopo oltre 15 giorni di ricerche, sono arrivati solamente dei ‘no, grazie' e così è ripartita la ricerca con sondaggi e contatti che al momento non stanno portando ad alcunché di concreto. Un problema nel problema, perché la panchina in questione dovrebbe essere tra le più ambite a disposizione, vista la possibilità di poter raggiungere i prossimi Mondiali in Qatar.
Il problema è nato all'improvviso, senza preavvisi, quando a decidere di lasciare il proprio posto da commissario tecnico è stato l'ex tecnico della Roma, Paulo Sousa che poco dopo Natale aveva deciso di abbandonare il proprio incarico nel bel mezzo del cammino verso il Qatar. Il tecnico portoghese si è dimesso dal ruolo di ct della Polonia e ha iniziato ufficialmente, qualche giorno più tardi, la sua avventura in Brasile alla guida del Flamengo. Un addio che ha scatenato caos e polemiche: la Federazione polacca ha provato ad opporsi minacciando di appellarsi anche alla Fifa, ma non c'è stato nulla da fare.
Paulo Sousa non è ritornato sui propri passi, volando in Brasile e ricevendo feroci critiche per la sua scelta che ha gettato nello sgomento la nazionale polacca che può ancora giocarsi un pass per i Mondiali, affrontando i prossimi playoff di marzo dopo aver concluso il proprio girone al secondo posto, dietro all'Inghilterra. Il tecnico lusitano ha pagato la penale e ha salutato, lasciando nello sconcerto un intero Paese che al momento non ha ancora un nuovo sostituto in panchina, con il tempo che stringe e il rischio reale di presentarsi agli scontri diretti di marzo senza un'identità, rischiando di far naufragare tutti i i sogni che Lewandowski e compagni erano riusciti a mantenere intatti.
La Federcalcio polacca non è rimasta con le mani in mano e si è rivolta subito agli allenatori disponibili, tra cui c'è anche Fabio Cannavaro, rientrato dalla esperienza cinese e pronto a rimettersi in gioco in Europa. Ma non sulla panchina della Polonia: "Non c'è tempo a sufficienza per poter far radicare le mie idee di gioco" ha detto il campione del mondo del 2006 che così si è defilato sul via della trattativa. Ma da un eroe di Berlino si è passati ad un altro, Andrea Pirlo. L'ex Juventus è stato sentito con il medesimo intento: sanare la falla e ridare speranze alla Polonia.
Il ‘Maestro', alla ricerca di una panchina dopo l'addio ai bianconeri per riscattarsi dalle critiche e dai dubbi che lo hanno avvolto nell'ultima avventura italiana, non sarebbe convinto della opportunità. I contatti sono stati avviati e l'obiettivo è chiaro: prendere in mano una Nazionale e giocarsi una fetta di credibilità internazionale nel giro di pochi giorni con i playoff mondiali. Un rischio altissimo da correre, tanto quanto il fascino di riuscirci. Ma sembra che non ci sarà nulla da fare perché starebbe pesando l'idea nata in seno allo spogliatoio polacco. I calciatori avrebbero preso posizione in merito indicando alla Federazione il desiderio per il ritorno dell’ex commissario tecnico, Jerzy Brzęczek, che aveva guidato la Nazionale polacca dal 2018 al 2021 e che potrebbe riprendersi il proprio posto guidando la Polonia verso il Qatar.