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I giocatori del Brighton sono stregati da De Zerbi: “C’è un metodo dietro alla sua follia”

Le idee di Roberto De Zerbi hanno già conquistato la Premier League. E il capitano del Brighton è pazzo di lui: “Da quando è arrivato vedo il calcio in maniera diversa”
A cura di Ada Cotugno
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Dal momento in cui ha messo piede al Brighton in Premier League è scoppiata la De Zerbi mania: sono bastate poche partite all'allenatore italiano per lasciare il segno su tutto il calcio inglese e i risultati ottenuti in meno di un anno parlano da soli. Se i Seagulls affronteranno l'Europa League per la prima volta nella loro storia il merito è anche suo, ma a parlare della rivoluzione messa in atto sono i suoi stessi giocatori.

In una lunga intervista concessa al Times il capitano del Brighton Lewis Dunk ha spiegato com'è cambiato il loro modo di vedere il calcio da quando hanno conosciuto De Zerbi. Non si tratta soltanto di un tipo di lavoro differente, ma di una visione delle cose che ha plasmato tutti i calciatori: "Da quando è arrivato De Zerbi, vedo il calcio in maniera totalmente diversa. Pensavo che prima tutto avesse senso, invece quando imparo qualcosa ora penso: ‘Perché questa cosa non la sapevo?‘".

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Il gioco di De Zerbi non è esente da rischio. La sua tattica è quella di contrastare la pressione avversaria, mantenendo il possesso palla in difesa per aggirare la pressione innescando Mitoma o March, i giocatori migliori nell'uno-contro-uno. Il Brighton ha impiegato un po' di tempo per digerire questa filosofia."Cè un metodo dietro questa follia",ha scherzato il capitano.

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Anche i giocatori più navigati sono stati travolti dal nuovo modo di concepire il calcio che a molti ricorda quello di Pep Guardiola. De Zerbi ha studiato dal maestro catalano, con il quale coltiva da anni una buona amicizia, prendendo spunti e idee per creare la sua personale idea di gioco che in Inghilterra ha già fatto impazzire tutti. I tifosi lo immaginano presto sulla panchina di una big, ma al momento la missione è quella di portare ancora più in alto il Brighton.

Dunk e tutto il resto della squadra sono rimasti sconvolti dalla cura maniacale per i dettagli: "In allenamento studiamo ogni scenario. Se il pressing arriva da una parte, sappiamo come comportarci. Se arriva dall’altra parte, sappiamo come rimediare. Sappiamo esattamente dove la palla deve andare in ogni circostanza".

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Come conferma il capitano, la presenza di De Zerbi in panchina ha permesso a tutti i giocatori di crescere ed essere ancora più sicuri, un'evoluzione che in campo si vede partita dopo partita. Ma l'effetto RDZ non si ferma soltanto al rettangolo verde: proprio come succede con altri allenatori big, la sua presenza influenza molto anche il mercato e l'arrivo di nuovi talenti.

È il caso di Ansu Fati, talentino del Barcellona che ha accettato l'avventura Brighton proprio per la presenza dell'italiano: "Per quanto mi riguarda è stato un fattore determinante per il mio arrivo, è la persona che mi ha convinto di più". Un plus non da meno per una squadra che ha faticato per finire sulla mappa del calcio europeo e che adesso si giocherà tutte le sue carte per diventare un'outsider dell'Europa League.

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