I due allenatori si intervistano a vicenda prima della partita, scena fantastica: un altro mondo

Il turno infrasettimanale di Premier League ha messo di fronte Brentford e Chelsea. Al Community Stadium la sfida tra le Bees e i Blues si è conclusa con il risultato di 0-0 ma c'è stato un episodio prima del match di cui si è parlato molto e ha visto protagonisti i due manager, Graham Potter e Thomas Frank.
Nel pre-partita di Amazon Prime Sport gli allenatori delle due squadre, che di lì a poco si sarebbero affrontare, si sono intervistati a vicenda. E l'idea è piaciuta molto ai tifosi che hanno seguito la gara da casa. Nello show prima del fischio d'inizio Potter e Frank si sono uniti a Simon Thomas e ai due talent, Gianfranco Zola e Rachel Brown-Finnis, per presentare la sfida.
Entrambi hanno accolto la richiesta di fare una domanda al collega e il primo ad effettuarla è stato il manager del Brentford, che ha chiesto a Potter: "Perché cambi formazione così tante volte?". Il tecnico ex Brighton ha risposto sorridendo "Bella domanda!" e poi ha spiegato che molto dipende dalla partita che si va ad affrontare e dagli avversari.

Dal canto suo, invece, Potter ha chiesto quale fosse la "più grande differenza tra la Championship e la Premier League?" e la risposta di Frank è stata molto diretta: "Il ritmo del gioco e la qualità dei giocatori, che è pazzesca. Puoi fare un piccolo errore e vieni subito punito".
I tifosi che hanno assistito al siparietto dal divano di casa hanno apprezzato molto e si sono subito scatenati sui social con tweet e post in merito (‘Questa è buona tv'), chiedendo di vedere Pep Guardiola e Jurgen Klopp intervistarsi l'un l'altro prima della gara. In Italia sarebbe possibile una cosa del genere prima delle sfide di Serie A? Al momento sembra di no.
Intanto il Chelsea ha fermato la serie di vittorie in casa del Brentford ma ha mantenuto l'imbattibilità da quando Potter ha preso il timone ed è sempre al quarto posto: nel prossimo turno i Blues se la vedranno con il Manchester United, per un match che potrà dire tanto sul prossimo futuro dei londinesi e dei Red Devils.