I calciatori italiani si schierano contro la proroga del Decreto Crescita: l’AIC scrive al Governo
Dal 1° gennaio 2024 il Decreto Crescita, la norma che ha permesso alle squadre italiane di usufruire di agevolazioni fiscali per portare in Italia calciatori dall'estero (potendo quindi offrire loro stipendi netti maggiori), non potrà essere più sfruttato dalle società in virtù della stretta sugli sconti fiscali per i lavoratori che arrivano dall’estero varata dall'attuale Governo con un decreto legislativo emanato ad inizio dicembre. A pochi giorni dalla scadenza spunta però l'ipotesi di una proroga per l'imminente sessione di calciomercato invernale che andrà in scena per tutto il mese di gennaio 2024. Ipotesi che non piace all'associazione dei calciatori italiani.
Secondo alcune indiscrezioni giornalistiche infatti nel decreto Milleproroghe, atteso per giovedì 28 dicembre nel Consiglio dei Ministri, sarebbe presente una proroga di due mesi per l'applicazione delle agevolazioni fiscali del Decreto Crescita solo per le società sportive che sono in regola con il pagamento dei contributi. Se tale proroga dovesse essere confermata dunque gli sgravi fiscali sarebbero validi per tutti quegli atleti che trasferiscono la residenza fiscale entro il 29 febbraio 2024.
Cosa che però non piace al "sindacato" dei calciatori che ha voluto manifestare il proprio dissenso contro la proroga del Decreto Crescita con una lettera a firma del Presidente dell'Associazione Italiana Calciatori Umberto Calcagno che ha come destinatari il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, il Viceministro Maurizio Leo e il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi. Una lettera con cui si lancia un allarme riguardo a quanto e come le agevolazioni del Decreto Crescita sia deleterie per il sistema calcio italiano e, soprattutto, per il futuro della nostra Nazionale.
"Le ragioni del nostro ‘No' sono legate non certo ad interessi economici, bensì alla necessità di tutelare il talento e il patrimonio sportivo rappresentato dai calciatori italiani. Ai ministri abbiamo trasmesso un nostro report che fotografa l'attuale presenza di calciatori italiani e stranieri in Serie A. C'è un dato allarmante che emerge negli atleti Under 21 con una percentuale di impiego più alta per i calciatori stranieri rispetto ai ragazzi italiani e, in alcuni casi, ci troviamo di fronte a squadre composte addirittura per il 90% solo da calciatori stranieri. Noi crediamo che solo invertendo questo trend e ristabilendo una parità competitiva tra atleti italiani e stranieri potremmo crescere come sistema, soprattutto in funzione della nostra Nazionale" si legge infatti nella lettera inviata ai ministri dal presidente dell'Assocalciatori con cui si spiegano i motivi del perché i calciatori italiani non sono d'accordo alla proroga dei benefici del Decreto Crescita anche per la prossima sessione di calciomercato.