I calciatori del Napoli registrano video nella bolgia di Capodichino, Raspadori: “Mandalo a Kvara”
Dolce è la notte a Napoli. Dolce, ma anche rumorosa e piena di luci e colori: sono passate le due e a Capodichino sembra sia la mezzanotte del 31 dicembre. Il pullman della squadra azzurra – appena atterrata da Bergamo dopo la pesantissima vittoria per 3-2 sull'Atalanta, che lascia gli orobici e il terzo posto a 7 punti di distanza – avanza a fatica nella calca dei tifosi. Sono arrivati a migliaia, "non per festeggiare alcunché" visto che non si è vinto ancora niente, tengono a precisare, ma "per tributare ai calciatori quel ringraziamento che a Bergamo non è stato possibile" a causa del divieto di trasferta per i residenti in Campania. È gioia pura, col favore del sabato notte che precede il giorno festivo. Si saluta la capolista e l'impresa gigantesca di ricostruzione di Antonio Conte. Anche i giocatori sono coinvolti nell'atmosfera e registrano video dal bus. In un filmato si sente Raspadori dire: "Mandalo a Kvara".
Il messaggio di Raspadori a Kvaratskhelia: orgoglio e sentimento
Già, il convitato di pietra: Kvicha Kvaratskhelia. Mentre il Napoli preparava la temibile trasferta in casa dell'Atalanta, uno spartiacque decisivo per capire che tipo di "fastidio" – per usare la parola cara a Conte – gli azzurri avrebbero continuato a dare alle pretendenti allo Scudetto, Inter in primis, il georgiano spiegava che giocare nel PSG era per lui un sogno. Con tanti saluti al Napoli lasciato primo a gennaio per fare cassa dopo il mancato rinnovo contrattuale post tricolore. Kvara realizza il suo sogno a 10 milioni netti all'anno fino al 2029 – un'operazione preparata nell'ombra dai suoi agenti nei mesi precedenti – e intanto i suoi compagni danno un segnale fortissimo al campionato: è partito un calciatore meraviglioso e decisivo, uno dei gioielli della Serie A, ma il Napoli è una squadra vera, un blocco coeso fatto di cemento armato, che non intende mollare l'osso.
"Mandalo a Kvara", dice Jack Raspadori a Gio Simeone che sta registrando la diretta Instagram dal pullman azzurro nella bolgia di Capodichino. Mandalo e fagli sapere cosa si sta perdendo, fagli sapere che senza di lui abbiamo vinto a Bergamo. Magari a Parigi è troppo impegnato per seguire, magari avrà giusto buttato un occhio al livescore tra un set fotografico e l'altro con la nuova maglia. Quel "mandalo a Kvara" è più prezioso per Conte di una diagonale di Di Lorenzo, di una rincorsa di Anguissa, di Neres che imita Politano e si sacrifica anche lui sulla fascia mentre distilla calcio. È la benzina potente di chi è rimasto e rimarrà, perché chi ama non dimentica, ma dirselo di nuovo, e ancora e ancora, in una notte di gennaio illuminata a giorno, fa esplodere il cuore.
Per chi l'ha visto e per chi non c'era
Non si coglie astio verso Kvara nella frase di Raspadori, ma soltanto l'orgoglio e l'appartenenza di chi potrà dire "io c'ero quella notte a Capodichino". Un messaggio ancora più potente se a pronunciarlo è un calciatore chiacchierato in sede di mercato, visto che gioca poco nell'attuale situazione del Napoli, che schiera in campo sempre gli stessi giocando solo una volta a settimana. Jack come Simeone che gira il video, due riserve extra lusso che quando entrano sputano l'anima: entrambi richiestissimi, entrambi non si muoveranno in questa sessione di gennaio. "Mandalo a Kvara", perché non sempre Parigi val bene una messa.