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I bidoni del derby d’Italia: gli ‘indimenticabili’ di Inter-Juventus

Da Macellari a Estigarribia, da Castaignos a Mirkovic, negli ultimi vent’anni abbiamo ammirato delle vere e proprie “meteore” per quella che viene considerata la “classica” per eccellenza del campionato italiano. Si tratta di calciatori che hanno vestito la maglia nerazzurra o quella bianconera e sono passati senza lasciare il segno.
A cura di Vito Lamorte
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Quella tra Inter e Juventus è una sfida che porta con sé un carico di storia fatto di goal, grandi giocate e, come tutti ben sappiamo, tantissime polemiche. Come ogni grande rivalità che si rispetti non può mancare la giusta dose di scelte sbagliate, da parte di entrambe le società, e in vista di una gara che sembra profumare di scudetto abbiamo cercato di scegliere proprio quei calciatori che non hanno brillato nel derby d'Italia. Da Macellari a Estigarribia, da Castaignos a Mirkovic, negli ultimi vent'anni abbiamo ammirato delle vere e proprie "meteore" per quella che viene considerata la "classica" per eccellenza del campionato italiano.

Da Macellari a Castaignos: le meteore della Beneamata

Il primo di questa speciale graduatoria è Fabio Macellari che ha vestito la maglia dell'Inter nella stagione 2000-2001 mettendo insieme sette presenze: partì titolare nel derby d'Italia di quell'anno che terminò 2-2, Blanc e Di Biagio recuperarono il doppio vantaggio firmato da Trezeguet e Zidane nei primi 10′. L'ex Cagliari non viene ricordato in maniera positiva dalle parti di San Siro.

Subito dopo troviamo Jeremie Brechet, una delle più grandi incognite del mercato dell'Inter. Nel 2003-2004 il francese giocò appena 9 partite, solo due da titolare, ma il suo contributo in Juve-Inter del 29 novembre 2003 (3-1) fu di pochissimi minuti, visto che entrò all'89'.

Saphir Taider ha vestito per una sola stagione la maglia nerazzurra (2013-2014) e in panchina c'era Walter Mazzarri: fu titolare contro la Juventus sia all'andata che al ritorno ma se nella prima sfida la gara terminò 1-1, la seconda i bianconeri fecero un sol boccone degli avversari (3-1).

Per Yann M'Vila vale lo stesso discorso di Brechet: incomprensibile il suo arrivo nell'estate 2014 e, difatti, il suo contratto venne rescisso consensualmente a fine gennaio 2015. Prima della sua partenza  riuscì a inserire il suo nome nei calciatori del derby d'Italia, il 6 gennaio, entrando al minuto 90 al posto di Icardi.

L'ultimo a comparir fu Castaignos. Scherzi a parte, il giovane olandese era arrivato tra grandi speranze ma in nerazzurro mise insieme appena 6 presenze nella stagione 2011-2012. Nel derby d'Italia d'andata di quella stagione gioca un tempo ma non si ricordano giocate di Luc degne di nota.

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Da Mirkovic a Bendtner: le meteore della Vecchia Signora

Se Atene piange, Sparta non ride. Dopo aver analizzato le "meteore" nerazzurre, ora è il turno dei bianconeri e non si poteva non partire da Zoran Mircovic. Lippi aveva una grande considerazione per questo calciatore ma sotto la gestione Ancelotti venne accantonato pian piano. Nel biennio 1998-2000 riuscì a giocare due volte la sfida contro l'Inter, subentrando in un caso e da titolare nell'altro ma rimanendo sempre nell'ombra.

Il passaggio di Tiago a Torino fu piuttosto sfortunato. In due stagioni e mezza in bianconero non mai riuscito ad esprimersi come poi fece nell'Atletico Madrid e fu sfortunatissimo nei derby d'Italia della stagione 2008/2009: quello d'andata durò 4′, prima di essere sostituito per infortunio dal giovane Marchisio, e in quello di ritorno venne espulso. Non esattamente "da ricordare".

Un ragazzo che ha messo la firma su questa sfida ma che con il tempo si è eclissato è Frederic Sorensen. Il difensore danese è passato dalla Primavera alla prima squadra, dove, però, è rimasto per poco tempo: nonostante ciò è riuscito a lasciare il segno con un assist a Matri per il gol che decide Juve-Inter del 13 febbraio 2011.

Per Marcelo Estigarribia e Nicklas Bendtner vale lo stesso discorso: i due sono stati poco impiegati da Antonio Conte, ai tempi della panchina bianconera, e non hanno mai lasciato il segno nel derby d'Italia. Il paraguaiano in Italia ha messo a referto in bianconero solo 14 presenze nel 2011-2012 e nella supersfida del Meazza giocò solo i 20′ finali di Inter-Juve mentre il danese, 9 partite (quasi sempre spezzoni di partite) nel 2012-2013, partecipò al finale della prima sconfitta allo Stadium per la Vecchia Signora (1-3).

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