I 12 secondi di follia di Federico Chiesa, un lampo nella notte: l’azione del gol è un manifesto
L'Italia non è riuscita a centrare la finale della Nations League e ha visto interrompersi la striscia di 37 gare consecutive senza sconfitte. Tutto in una notte per mano della Spagna, che a luglio avevamo eliminato a Wembley e stavolta ci ha ricambiato il favore. Proprio come accaduto a EURO 2020, contro gli spagnoli a San Siro uno dei migliori in campo è stato Federico Chiesa. Anzi, probabilmente il numero 14 è stato l'uomo migliore della squadra di Mancini per lo spirito che ci ha messo in tutti i 90′ e per quello che ha lasciato sul campo al fischio finale.
Era stremato il calciatore della Juventus, che è stato l'ultimo ad arrendersi e ha raschiato il barile consumando ogni briciolo di energia a sua disposizione con delle corse in avanti nei minuti finali per mettere pressione ai portatoti di palla spagnoli. Non è servito, purtroppo. Chiesa è stato protagonista dell'azione del gol che ha accorciato le distanze e ha ridato verve all'Italia nei minuti finali con quello che può essere considerato uno dei manifesti della sua condizione attuale: concentrazione massima e focus sull'obiettivo uniti ad una condizione fisica stratosferica.
Quando Giorgio Chiellini pulisce di testa l'area di rigore dell'Italia all'83' sembra essere l'ennesimo pallone buttato via e dopo l'appoggio all'indietro di Yeremy Pino tutto è pronto per un nuovo possesso spagnolo. Non è così. Chiesa segue la palla e lo sposta appena capisce l'incertezza di intervento di Pau Torres: dopo aver superato si invola verso la porta avversaria e dopo quasi 50 metri di conduzione a tutta velocità appoggia a Lorenzo Pellegrini che rianima San Siro toccando la palla in rete. Da area a area in 12 secondi.
Un'azione che nasce dal nulla. Solo chi crede che può sempre succedere qualcosa può trovarsi nel posto giusto, al momento giusto. Adesso Chiesa è quel tipo di calciatore: una grande condizione fisica e mentale gli permettono di poter pensare in questo modo e nelle ultime settimane è sempre stato decisivo in zona gol, per se stesso e per i compagni. Il classe 1997 è un calciatore incredibile e quando si accende, soprattutto in campo aperto, è sempre pericoloso per le difese avversarie. Inutile dire che l'attacco della Nazionale difficilmente potrà fare a meno di lui in vista degli impegni di qualificazione per la Coppa del Mondo e se il suo percorso di crescita dovesse proseguire in questo modo in Qatar potremmo ritrovarci un calciatore ancora più forte.