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Hugo Maradona morto poco prima di ricoverarsi: “È andato a fare una doccia, non ha più risposto”

Le ultime ore di vita di Hugo Maradona nel racconto fatto dalla moglie Paola a Stefano Ceci. Era già pronta la borsa per il suo ricovero per qualche giorno per sottoporsi ad accertamenti.
A cura di Paolo Fiorenza
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"Buon viaggio Padrino, abbraccialo forte da parte mia. Felice incontro! Vi amo!": nel commovente messaggio scritto da Giannina Maradona per suo zio sembra quasi di vederli, Hugo e Diego, scorgersi da lontano e poi correre l'uno verso l'altro prima di stringersi in un amore infinito. Hugo Maradona, il più piccolo dei tre fratelli, è morto ieri per arresto cardiaco nella sua casa vicino Napoli. Arrivato in Italia grazie ai buoni uffici del capitano azzurro, che convinse Ferlaino a dargli un contratto girandolo poi all'Ascoli, ‘El Turco' nel nostro Paese ci era tornato al termine della sua non eccelsa carriera, per farci la sua nuova patria, col calcio messo sempre al centro dei suoi interessi.

Un'esistenza semplice, lontano dai riflettori, tra panchine di realtà minori e scuole calcio. Con l'ombra del fratello Diego sempre presente nelle sue interviste. "Da quando è morto piango ogni giorno. Anzi, di più – aveva detto pochi giorni prima dell'anniversario della morte del Diez, il 25 novembre scorso – Non posso accettare il fatto che se ne sia andato nel modo assurdo che tutti sappiamo. Voglio giustizia e la verità sulla morte di mio fratello. I colpevoli dovranno pagare, quando accadrà forse smetterò di piangere".

"Diego mi manca troppo. Ai tifosi manca il campione, a me la sua quotidianità, le sue telefonate, la sua voce, i suoi consigli da fratello. Lui per me era punto di riferimento, il fratello maggiore". Più giovane di 9 anni rispetto a Diego, Hugo non ha fatto a tempo a vedere la fine del processo che è in corso in Argentina sulle responsabilità circa la morte del fratello. Il cuore ha tradito anche lui poco prima di mezzogiorno di martedì 28 dicembre, anticipando di pochissimo un ricovero per sottoporsi a dei controlli che forse lo avrebbe salvato.

Gli ultimi momenti della vita di Hugo Maradona sono stati raccontati da Stefano Ceci, grande amico ed ex collaboratore di Diego, nonché detentore di alcuni marchi commerciali legati al Pibe e donatore della statua collocata recentemente al San Paolo. Ceci conosceva molto bene anche Hugo e sua moglie Paola, che gli ha detto cosa è successo ieri mattina nella loro casa di Monte di Procida. Da qualche giorno c'era più di un allarme per la salute di Hugo. "Stava per venire a Dubai, ma ho parlato con lui il 24 dicembre e mi ha detto che non sarebbe venuto, che non si sentiva bene e che stava facendo dei controlli", ha raccontato Ceci al Clarin.

In quella chiacchierata al telefono, Hugo Maradona aveva detto a Ceci che non era in condizioni di viaggiare e che la sua intenzione era quella di sottoporsi a degli accertamenti medici. Ed infatti poi sua moglie gli ha confermato che era già stata preparata la borsa con la roba necessaria per il ricovero di Hugo per qualche giorno. Ma il destino ha deciso diversamente, sul filo delle ore. Paola ha detto che Hugo "stava facendo la doccia per andare in ospedale" e che all'improvviso "ha sentito che la doccia era chiusa, ma poi non l'ha più sentito". Poi la donna "ha iniziato a chiamarlo e quando è andato a cercarlo lui era già accasciato sul divano".

Molto commosso per la perdita di un altro caro amico, Stefano Ceci ha raccontato al quotidiano argentino di aver notato che qualcosa non andava in Hugo l'ultima volta che si erano visti, in occasione del tributo che il Napoli aveva preparato un anno dopo la morte di Diego Maradona: "Era difficile per lui camminare e ho anche fatto una battuta perché avevamo quasi la stessa età, ma lui sembrava molto più grande di me. Avevamo iniziato a lavorare insieme…". A 52 anni Hugo aveva progetti e pensava di avere ancora tanto da scrivere nel libro della sua vita, con l'amata Napoli a fargli da compagna di viaggio.

"Napoli è diventata anche la mia città ed è qui che ho progetti per il futuro – aveva detto un mese fa – I napoletani non dimenticano che Diego con le sue vittorie ha ridato dignità alla città, riscatto, l'ha fatta vincere su tutti. Hanno vinto insieme e io con loro. Per questo Napoli è unica nel mio cuore, come lo era nel suo". Quel cuore che è stato fatale ad entrambi, a distanza di poco più di un anno. "Dai un bacio a papà che mi manca", scrive ora Diego Jr: quell'abbraccio, lassù da qualche parte, è la fine e l'inizio della storia.

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