Ho giocato una partita nella Kings League Italia ed è stato pazzesco
Non è uno sport per nostalgici o deboli di cuore (e di fiato). La Kings League è qualcosa di completamente nuovo e diverso dal calcio, dove i ritmi forsennati sono scanditi da bottoni premuti, dadi lanciati, rigori presidenziali, gol che valgono il doppio e altri imprevisti.
Ma facciamo un passo indietro: la Kings League nasce in Spagna, dove il torneo ha tenuto incollati allo schermo più di 15 milioni di spettatori tra Twitch e Youtube. Si tratta di un torneo di calcio a 7 formato da 12 squadre, ideato da Gerard Piqué, ex giocatore di Manchester Utd e Barcellona, oggi imprenditore, e Ibai Llanos, celebre streamer spagnolo con milioni di follower. L'accostamento tra personaggi del calcio, wild cards e star del web è una delle caratteristiche principali che ha garantito il successo del format sia in Spagna che in Sudamerica, un successo che si sta replicando anche sui nostri campi da quando è cominciato il primo campionato italiano di Kings League. Per l'occasione siamo stati invitati a giocare una partita con altri giornalisti e blogger italiani, con tanto di divise, presidenti e allenatori. Il tutto sotto l'occhio vigile di uno dei fischietti italiani più apprezzati di sempre, Gianpaolo Calvarese.
Dopo una breve chiacchierata coi membri del team di Kings League Italia, siamo scesi sul campo "nero" della Fonzies Arena. A prima vista il manto erboso sembrerebbe normale, a parte il colore, ma al primo contatto ci si rende conto che è molto morbido e alto, così la corsa dei giocatori viene "frenata" e il rimbalzo della palla, che tende a schizzare via scivolando sui lunghi fili d'erba, è molto attenuato. L'Arena è una tensostruttura chiusa e questo offre una temperatura perfetta, così come l'illuminazione e l'acustica degne di uno studio televisivo.
Dopo un breve riscaldamento, vengo subito catapultato nel cuore del gioco, offrendomi come volontario per il calcio di inizio, che si batte con soli 4 giocatori in campo, due portieri e due playmaker. Gli altri giocatori entrano alla spicciolata, minuto dopo minuto, fino a raggiungere il pieno organico di 7 contro 7. Le fasi di gioco sono concitate e al 18′ arriva il primo lancio del dado, che determina il numero di giocatori che devono rimanere in campo a sfidarsi.
Poi è la volta del rigore presidenziale, abilmente trasformato da Marco Cattaneo, collega e presidente d'eccezione, che ha battuto il portiere avversario con un tiro molto angolato calciato in pantaloni di velluto e stivaletti di pelle. Dopo un primo tempo molto equilibrato, la gara è stata stravolta dalle carte speciali a disposizione di ogni squadra, che hanno il potere di stravolgere il risultato (rigore, shootout, goal doppio, star player, sospensione, joker).
Se è vero che le nuove generazioni si annoiano a vedere le partite di calcio intere e guardano solo gli highlights, cosa c'è di meglio di uno sport che offre esclusivamente highlights a ritmo serrato? Non mi sbilancerei troppo sulla possibilità che nel prossimo futuro la Kings League possa influenzare e contaminare il calcio, o addirittura un giorno sostituirlo del tutto. Di sicuro il pubblico si diverte e ci siamo divertiti anche noi.