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Hislop racconta il malore in diretta TV: “La vita mi ha dato un momento per fermarmi”

Hislop è crollato prima di Real-Milan mentre stava parlando di Mbappé. In un’intervista ha spiegato cosa è successo.
A cura di Marco Beltrami
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Le brutte immagini del malore accusato in diretta TV da Shaka Hislop hanno fatto il giro del mondo. L'ex portiere della Premier League fortunatamente si è ripreso, anche se i presenti e i telespettatori che hanno assistito alla scena hanno temuto il peggio. Un brutto ricordo per il commentatore che ha rotto il silenzio su quanto accaduto.

Pre-partita dell'amichevole prestigiosa tra Milan e Real Madrid a Los Angeles, per una diretta tv come tante. Shaka Hislop presente al Rose Bowl viene chiamato in causa sul caso Mbappé e sulla rottura tra la stella francese e il PSG. Qualcosa però va storto, e il 54enne trinidadiano che ha vestito le casacche di Reading, Newcastle, West Ham, Portsmouth crolla, perdendo i sensi tra lo sgomento generale.

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Poco dopo arrivano notizie confortanti sulle sue condizioni, con segnali di ripresa. Niente di grave per Hislop, che a distanza di 24 ore si è mostrato sui suoi canali social, per tranquillizzare tutti. Cosa è successo? Cosa c'è dietro il suo malore? Pur non scendendo nei particolari, l'ex estremo difensore ha rivelato: "È stato imbarazzante, che 24 ore sono state. Ascolta, ogni tanto la vita ti dà un momento per fermarti e questo era mio".

Hislop si è detto fortunato per la piega che hanno preso le cose. Quindi i controlli hanno dato risposte positive per il gigante di Trinidad che può prendere il tutto come un segnale di buon auspicio per il futuro: "Ho così tanto per cui essere grato. Mia moglie, i miei figli, la mia famiglia, i miei cari, i miei amici, le persone con cui ho condiviso uno spazio nel corso degli anni e con cui ho perso i contatti per qualsiasi motivo e che mi hanno contattato, direttamente o indirettamente, grazie".

Ora ad attenderlo ci sono ulteriori controlli medici: "La mia risposta ora deve essere quella di cercare la migliore opinione medica che posso ottenere e ascoltare ciò che i miei medici hanno da dire. In chiusura, vorrei dire grazie a Dan e alla famiglia ESPN, agli operatori di ripresa, allo staff medico del Rose Bowl tutti coloro che hanno risposto come hanno fatto e mi hanno offerto le cure che ho ricevuto. Grazie ora so che, anche quando litighiamo e non siamo d'accordo, ho il massimo sostegno di ognuno di voi. Non vedo l'ora di tornare a fare quello che mi piace fare di più. Ci vediamo tra un po'.

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