Higuain segna e racconta il suo dramma: “Ora so che mia madre mi guarda dal cielo”
Sono state settimane molto difficili per Gonzalo Higuain da quando è scomparsa la madre Nancy, che ha combattuto contro il cancro per cinque anni prima di morire. Il Pipita aveva un legame molto forte con lei e quanto accaduto è stato molto difficile da accettare per l'attaccante dell'Inter Miami. Il numero 9 nei giorni dopo il funerale in Argentina ha dovuto lavorare molto su se stesso per ritrovare la concentrazione e focalizzarsi di nuovo sul suo lavoro dopo un così duro colpo a livello emotivo. L'argentino aveva iniziato la Major League Soccer con due gol nelle prime due partite ma dopo la brutta notizia era rimasto a secco contro Atlanta United e Montreal: in seguito ad una sincera chiacchierata con l'allenatore Phil Neville, Higuain ha promesso al suo coach che avrebbe segnato due gol in ciascuna delle prossime partite. Detto, fatto.
Il Pipita ha firmato una doppietta nella vittoria per 3-2 che l'Inter Miami ha portato a casa contro il FC Cincinnati domenica portando la sua squadra al sesto posto nella classifica della Eastern Conference e rovinando la giornata alla squadra di casa, che festeggiava l'inaugurazione del TQL Stadium. Higuain ha dedicato i due gol a sua madre e al resto della sua famiglia: il suo primo gol è arrivato al 38′ minuto dopo un passaggio di tacco del fratello maggiore, Federico, e dopo la rete i due si sono abbracciati come per darsi forza uno con l'altro.
Lo stesso attaccante, che è salito a 4 reti in 5 gare giocate, ha affermato: "I due gol li dedico principalmente a mia mamma, ala mia famiglia e a mia figlia, che sono la mia forza in questo momento difficile, in egual modo come mio fratello e i miei compagni di squadra".
Nelle dichiarazioni post-partita Higuain si è espresso così: "Perdere mia madre è stato molto doloroso, soprattutto con il rapporto che ho avuto con lei. Avevo appena segnato contro Philadelphia e Los Angeles, ero in una buona condizione, ma quando quella tragica notizia è arrivata e mi ha ferito molto. La mia testa non era al 100% su quello che dovevo fare. Ma sapevo che dovevo fare clic perché dovevo aiutare la squadra e aiutare me stesso a uscire da quella situazione".
L'attaccante argentino ex Real Madrid, Napoli e Juventus ha proseguito così il suo intervento: “So che mia madre sta guardando dal cielo e vuole che giochi a calcio, che sia felice e che faccia gol. Ho parlato con Neville e abbiamo avuto una conversazione importante sul perché della mia prestazione non buona nell'ultima partita, ma sono un essere umano. Non sono un robot che può entrare in una partita e giocare bene dopo quello che ho vissuto".