Higuain e il peso dei chili di troppo: “Tiravo dentro la pancia per le foto poi facevo 30 gol”
La faccia che fa Gonzalo Higuain quando parla degli aspetti più fastidiosi del suo passato in Italia rende bene l'idea con quale animo li abbia affrontati. Ha incassato in silenzio poi ha consumato la personale vendetta. A freddo, non c'è modo migliore per gustarla.
"Es tu colpa, es tu colpa" urlava verso De Laurentiis per gli insulti e le bordate di fischi che il San Paolo (oggi Maradona) gli riservò quando mise piede per la prima volta in quel tempio dove aveva scolpito nella storia il nuovo record di reti in Serie A. E anche allora tolse un sassolino dalla scarpa.
Napoli e poi Juventus le squadre che in Italia lo hanno visto protagonista. In azzurro sfiorò solo lo scudetto, in bianconero se l'è cucito sul petto. Nell'uno e nell'altro caso ad accompagnarlo c'è stato un comune denominatore: le insinuazione sulla (presunta) tendenza a mettere chili, a non essere proprio in forma smagliante, a concedersi qualche strappo di troppo.
"Alla Juventus sono stati molto più esigenti sul peso – le parole dell'argentino -. Mi facevano foto ogni anno, ma questa cosa non mi disturbava affatto… tiravo dentro la pancia perché tanto sapevo che avrei fatto 30 gol".
E quando il reporter di TyC Sport gli chiede con chi consumerebbe dell'ottimo asado il pipita replica di getto, adesso se lo può permettere senza correre il rischio di pericolose trasgressioni: "Ronaldo il fenomeno, Buffon e Sergio Ramos".
Sabella, Pellegrini e Sarri gli allenatori con i quali ha avuto maggiore feeling in carriera. Maradona è un caso a parte: lo portò in nazionale e per Higuain resterà sempre qualcosa di eccezionale, uno dei ricordi più belli ed esaltanti al tempo stesso.
A Napoli, invece, ha conosciuto il grande amore e il grande odio per essere passato alla Juventus. "Avevo segnato 36 gol ma non erano bastati per vincere lo scudetto. Quando la Juventus mi ha chiamato non ho avuto alcun dubbio anche se è stata una scelta che mi è costata molto".
Quei sibili assordanti non li dimenticherà mai ma ha trovato il modo nel corso del tempo, da avversario, per ricacciarli all'indietro, zittirli. "Nella vita il male torna tutto indietro… ho subito insulti e tanto odio dai tifosi del Napoli – ha aggiunto il pipita – ma poi in 8 partite ho fatto 6 gol contro di loro".