Theo Hernandez: “Milan, batti l’Inter nel derby. Siamo da Champions”
L'arrivo di Ibrahimovic ha cambiato il Milan. Pioli è tra gli artefici della rinascita e cambiarlo sarebbe stato difficile da spiegare. Il derby è da vincere. Theo Hernandez ne ha per tutti e replica alle domande d'istinto, esprimendo ciò che sente dentro. In rossonero è arrivato perché quando chiama Paolo Maldini, ex miglior terzino al mondo, puoi solo ascoltare la proposta e poi dire sì. Il resto lo metti tu, che dai tutto in allenamento e in campo. Tra i segreti del ‘diavolo', rialzatosi poco alla volta in campionato fino a diventare una certezza, c'è l'ex difensore del Real Madrid. Ha licenza di affondare il colpo e ripiegare, mettersi al servizio della squadra oppure agire da incursore: è così che s'è ritagliato uno spazio particolare. Molto lo deve ai consigli dell'ex calciatore, oggi dirigente, e all'azione del tecnico.
Pioli è arrivato in un momento particolare – ha ammesso Hernandez a Sky Sport -. Dal suo arrivo siamo cresciuti come squadra e come singoli. Mi ha aiutato moltissimo e sta lavorando molto bene. Quando sentivo dire che poteva andarsene non riuscivo a spiegarmi perché cambiare un tecnico che sta producendo ottimi risultati.
Pioli in panchina e Ibra in mezzo al campo. È come avere due allenatori alle costole che ti indicano la strada e ti aiutano nei momenti di difficoltà. Quanto abbia influito la presenza dello svedese è palese: con lui piazzato in cima all'attacco, con lui che si allena a Milanello con l'intensità di sempre, con lui che conserva lo spirito battagliero del ‘ragazzo' anche se la carta d'identità dice altro sembra davvero tutto più facile.
Ibra ci ha aiutato molto e ha aiutato anche me. Quando le cose non andavano bene, ci veniva incontro e noi potevamo contare su di lui. Questa potrà essere una grande stagione, speriamo di qualificarci per la Champions.
Nove punti, zero gol subiti. È così che il Milan si presenta al derby contro l'Inter. Una sfida speciale, resta particolare dal contesto in cui verrà disputata: i casi di contagio da coronavirus scuotono il calcio italiano e i due club milanesi.
Ci sentiamo tranquilli, come se dovessimo giocare una partita normale – ha aggiunto l'ex madrileno -. Correre, lottare e vincere… non pensiamo ad altro. Abbiamo una squadra molto forte, ne siamo consapevoli.