Handanovic non ha dimenticato cosa ha fatto Onana nei primi mesi all’Inter: adesso chiude i conti
Oggi San Siro sarà tutto esaurito per l'attesissimo derby tra Inter e Milan, che coincide anche con la sfida diretta tra le due capoliste solitarie della Serie A: le milanesi sono partite a palla e si trovano a punteggio pieno dopo le prime tre giornate di campionato. Di stracittadine al Meazza ne ha vissute tante Samir Handanovic, che non ha dubbi quando si tratta di descrivere il derby di Milano: "È il più bello del mondo. In queste partite San Siro ha una energia unica: fa ribollire il campo e cambiare il vento. Puoi avere soldi e fama, ma niente ti darà mai l'emozione di stare in quella bolgia: la custodirò per la vita".
Il 39enne portiere sloveno ufficializza il ritiro dal calcio giocato, dopo che l'Inter non gli ha rinnovato il contratto preferendo varare un corso del tutto nuovo con la coppia Sommer-Audero. Ma potrebbe subito tornare in nerazzurro in un'altra veste: "Smetto di giocare – annuncia alla Gazzetta dello Sport – sono in pace e felice così, metto la famiglia davanti. Adesso inizia il secondo tempo della vita e per ora posso dire che sia io che il club vorremmo continuare a collaborare con un nuovo ruolo e ci sono i presupposti perché accada. Ma al di là di tutto, ho sempre ragionato con una visione più grande: il bene dell'Inter".
Handanovic adesso è sereno, ha smaltito la delusione per l'addio al club in cui ha militato per 11 anni: "All'inizio può sembrare strano, anche perché mi sento ancora bene fisicamente e un altro anno avrei potuto farlo, ma poi ci pensi e capisci che è normale: nessun rimpianto. Per fortuna, ho le idee chiare: prima o poi vorrei allenare. Non fare il tecnico dei portieri, ma l'allenatore a 360°".
Lo sloveno – che con l'Inter ha messo in bacheca lo Scudetto del 2021, oltre a due Coppe Italia e due Supercoppe, venendo votato miglior portiere della Serie A nella stagione 2018/19 – manda poi un messaggio a quell'André Onana che l'anno scorso lo ha relegato in panchina, salvo poi andarsene subito appena si sono palesate le sirene del Manchester United: "Mi ha ringraziato quando è andato via? Quelle parole mi sono piaciute, ma non mi è piaciuto il suo comportamento nei primi due mesi, quando non giocava. Poi ha detto la verità, e c’è da aggiungere che io sono stato sempre coerente con lui e l'ho anche aiutato…".
"Nessuno, però, ha detto che nella scorsa stagione ho avuto infortuni che mi hanno penalizzato: polso, dito rotto e polpaccio stirato. Ma andavo sempre in panchina con la squadra anche da indisponibile. E mai sarei andato contro il club per appartenenza verso club e tifosi. Io ho sempre scelto di restare, anche quando avevo offerte importanti. Ne sono fiero", conclude orgogliosamente Handanovic.