Hamsik: “La prima cosa che ti dicono a Napoli è di non indossare orologi, ma io ho fatto un errore”
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Marek Hamsik ha 37 anni e da poco ha dato il suo addio al calcio giocato. L'ex centrocampista e capitano della Slovacchia ha legato la sua vita calcistica al Napoli. Nel club azzurro Hamsik ha militato per dodici stagioni, di cui sei da capitano, vincendo due Coppe Italia e una Supercoppa italiana battendo il record di presenze con la maglia dei partenopei. Una bandiera del Napoli di De Laurentiis che nel corso di un'intervista rilasciata al podcast di Sport24Sk ha parlato proprio della sua esperienza all'ombra del Vesuvio.
Non si è parlato però solo di ciò che è accaduto in campo ma soprattutto fuori. Hamsik arrivò a segnare 121 gol, superando persino Diego Armando Maradona diventando idolo assoluto del pubblico partenopeo. La popolarità raggiunta però, come racconta il giocatore, era quasi diventata soffocante in certi frangenti: "A Napoli era piuttosto folle uscire per strada e preferivo non andare in alcune zone della città perché sarebbe finita male". E ricorda l'episodio accaduto in un negozio per bambini, ma non solo.

Hamsik racconta l'esperienza di Napoli
"Una volta io e mia moglie siamo andati in un negozio di abbigliamento per bambini – rivela -. Volevamo semplicemente comprare qualcosa di carino al nostro primogenito, Christian. Era in una parte della città dove si era sparsa la voce che ero lì e poi hanno dovuto chiuderla. La polizia dovette riportarci a casa perché c'erano circa mille o duemila persone davanti al negozio". Ma non è l'unico aneddoto legato a quell'esperienza che Hamsik si è sentito di raccontare relativo all'entusiasmo dei tifosi nei suoi confronti che a volte, a suo dire, è andato oltre i limiti.
"La gente a Napoli vive di calcio e io ho sempre cercato di accontentarli – spiega – ma alcuni giorni sono stati scomodi". Hamsik fa capire nell'intervista come la fama abbia infierito sulla sua privacy e serenità. Ha spiegato come fosse difficile a Napoli recarsi al ristorante o anche solo fare una passeggiata: "In città ero obbligato a indossare un berretto e a usarlo per mimetizzarmi ma non ho mai riscorso alla security" sottolinea ancora. Hamsik però si sofferma a raccontare un episodio accaduto proprio a Napoli.
L'esperienza dell'orologio rubato raccontata da Hamsik
"Mi sono preoccupato molte volte, è vero – ha raccontato -. Sono stato derubato due volte, mi hanno strappato l'orologio dalla mano due volte, mi hanno rotto il finestrino della macchina", ha detto alludendo ad alcune esperienze negative. "Purtroppo non me li hanno restituiti, come avevano detto. La prima cosa che ti dicono quando arrivi a Napoli è di non indossare l'orologio. Ma io volevo portarli sapendo di correre un rischio, fu un mio errore".