Hakimi in tribunale, la presunta vittima non fa un passo indietro: conferma tutte le accuse di stupro
L'ex Inter e nazionale marocchino Achraf Hakimi ha saltato gli allenamenti di venerdì 8 dicembre del PSG perché impegnato in tribunale a confrontarsi con la donna che lo ha accusato di violenza carnale, in un primo faccia a faccia che si è consumato in un clima torrido. La donna, attraverso i propri legali, ha voluto confermare tutte le accuse approfittando di un confronto che aveva richiesto sin da subito e che fino ad oggi le era stato negato dal giocatore che ha sempre negato qualsiasi responsabilità.
Non salterà la partita di campionato, che vedrà il Paris Saint Germain, capolista in Ligue 1, sabato 9 dicembre il Nantes al Parco dei Principi, comunque, Luis Enrique non ha potuto contare per le ultime rifiniture su Hakimi, obbligato da altri impegni improrogabili e autorizzato dal club all'assenza: "Non c'è per un motivo personale" ha sottolineato il tecnico in conferenza stampa, "ma sta facendo molto bene. Domani sarà in rosa per giocare la partita. Non commento questo argomento, non c'è niente di grave. Non è niente. Per domani non avrà alcuna influenza su di me o su di lui".
Il "motivo personale" cui si riferisce Luis Enrique è l'udienza incorsa nella giornata di venerdì, in cui il nazionale di origini marocchine è stato chiamato in udienza per confrontarsi con la presunta vittima di violenza carnale, una ragazza di 23 anni che lo ha accusato, dopo aver raccontato alla polizia di aver subito un abuso di natura sessuale ma senza aver mai presentato una regolare denuncia. Gli inquirenti hanno aperto un fascicolo sulla base delle sue dichiarazioni che, secondo la difesa del giocatore, potrebbero fondarsi su un tentativo possibile di estorsione.
Secondo quanto raccontato dalla donna, i fatti sarebbero risalenti allo scorso 26 gennaio, quando nella sua casa – da solo visto che la moglie e i figli erano in vacanza – il giocatore avrebbe invitato la ragazza conosciuta su Instagram. Hakimi "l’avrebbe baciata sulla bocca, le avrebbe sollevato i vestiti scoprendo le sue parti intime, nonostante le sue proteste"; queste sono le accuse rivolte al calciatore che, sempre sulla base della ricostruzione della giovane, si sarebbe spinto oltre, finché non si sarebbe riuscita a liberare, facendosi venire a prelevare da un amico. Hakimi ha sempre rifiutato qualsiasi responsabilità sull'accaduto, giurando la propria innocenza, mentre i legali della presunta vittima avevano subito richiesto un confronto.
Confronto arrivato solo ora, a distanza di mesi, in cui i legali della donna hanno riconfermato tutte le accuse iniziali: "Niente in questo fascicolo permette di caratterizzare un tentativo di racket a fini estorsivi" ha ha spiegato Me Rachel-Flore Pardo, avvocato della giovane donna ai media a fine confronto. "La mia cliente conferma tutte le sue dichiarazioni e ha intentato una causa civile".