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Hachim Mastour oggi: “Ero visto come una macchina da soldi. C’è chi non mi ha guardato più in faccia”

Hachim Mastour racconta il suo passato tra promesse mancate e flop, tornando anche su quelle persone che gli hanno voltato le spalle nei momenti difficili.
A cura di Marco Beltrami
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Hachim Mastour ha vissuto diverse vite nel mondo del calcio. Da quella al Milan ricca di aspettative, fino a quella attuale in Kings League, passando per tante esperienze non troppo fortunate in Spagna, Olanda, Grecia, ancora Italia e Marocco. Quando si guarda indietro, l'attaccante classe 1998 non può non pensare anche a tutti coloro i quali lo hanno considerato come una sorta di "gallina dalle uova d'oro", lasciandolo poi al suo destino quando non è riuscito a confermare le aspettative.

Mastour racconta i momenti difficili della sua carriera

In una rubrica di Radio Serie A con RDS, “Destinazioni”, Mastour ha raccontato il suo percorso calcistico partendo anche da quando tutto sembrava poter presagire per lui una carriera eccezionale: "Sono stato un ragazzo che come tanti ha fatto il suo percorso calcistico. Fin da piccolino, all'asilo dicevo a mio padre che volevo provare a giocare a calcio in uno stadio. Così è iniziato il mio percorso e il mio sogno".

Da predestinato al Milan a scommessa mancata

E c'era chi era pronto a scommettere su di lui, come l'ex presidente del Milan Berlusconi: "Sentire quelle parole dal presidente Berlusconi mi hanno riempito di gioia e mi ha dato ancora più fuoco dentro. lo sono stato fortunato forse perché caratterialmente sono una persona che ama la pressione, mi piace la pressione perché se non ti piace la pressione a fare questo sport fai fatica. Quindi ho vissuto tutto molto in maniera positiva". Tutto stava andando nel verso giusto, come confermato anche dalla famosa challenge con Neymar, che fa venire ancora i brividi ad Hachim: "Ha finito di giocare, ha preso un aereo privato ed è venuto apposta per fare la roba con me, credimi che sembrava di vivere un sogno e veder lui che mi applaude, e che mi dice che sei veramente forte… ho tuttora i brividi veramente".

Mastour e le persone che gli hanno voltato le spalle

Le cose però in questo momento hanno preso una piega strana proprio perché l'aspetto umano di Mastour è passato in secondo piano: "A quei tempi ero visto come una macchina da soldi, per cui ero un prodotto. Si era persa un po' la mia persona. Avevo vicino persone che hanno lavorato con me e che ringrazio vivamente per quello che hanno fatto. Poi però abbiamo intrapreso percorsi diversi perché mi piacciono i valori umani, mi piace suddividere il lavoro e la persona e questo si era assolutamente perso". 

Hachim non può nascondere l'amarezza per aver visto dileguarsi tante persone che speravano solo nel loro tornaconto personale e di giovare dal suo possibile exploit: "Se tutto questo ha inciso nel mio percorso? Molto, perché dopo i rapporti personali non esistono più, esiste solamente un lavoro. Se non hanno benefici non ti guardano neanche più in faccia, si va a perdere proprio l'essenza della vita ed è veramente molto triste". Fortunatamente a distanza di anni c'è ancora chi gli è rimasto vicino anche nel mondo del calcio: "È normale che ci si perde un po' però ho rapporti che con alcuni dei ragazzi  come Leao, Calabria, Locatelli… ogni tanto ci sentiamo ed è sempre molto bello".

Un ruolo fondamentale per lui è stato quello della religione che lo ha aiutato nei momenti difficili: "C'erano situazioni con pensieri negativi, e la religione mi ha salvato la mente perché mi ha ripulito e mi ha dato chiarezza nei pensieri. Se pensi positivo attirerai pensieri positivi. L'avvicinamento a Dio è stato veramente molto importante". 

Hachim Mastour, che fine ha fatto dopo il Milan

Hachim Mastour sembrava il classico predestinato, anche se poi la sua carriera ha preso una piega diversa. Dopo la trafila nelle Giovanili del Milan, bravo a strapparlo alla concorrenza dell'Inter, ecco il passaggio in prima squadra senza però mai riuscire ad esordire. Il talento marocchino, noto per le sue doti da funambolo e per essere diventato il più giovane esordiente nella storia della nazionale marocchina (a poco meno di 17 anni contro la Libia), si è un po' perso senza riuscire a ritrovare la strada. Prestiti senza fortuna al Malaga, dove è arrivato l’esordio tra i professionisti, e poi il PEC Zwolle senza lasciare il segno. Dopo la conclusione del suo contratto con i rossoneri e la nuova vita da svincolato, ecco il passaggio in Grecia per vestire la maglia del Lamia, altra parentesi con più dolori che gioie e poi Reggina, Carpi, fino al ritorno in Marocco con il Renaissance Zemamra prima e l’Union Touarga poi. Anche queste due esperienze si concludono presto, con Mastour incapace di lasciare il segno.

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Hachim Mastour oggi, la nuova vita nella Kings League

Hachim Mastour ora svincolato nel mondo del calcio, sta provando una nuova avventura nella Kings League, il torneo di calcio a 7 che ha conquistato anche l'Italia. L'italo-marocchino giocherà nella squadra di Christian Brocchi, ovvero il tecnico che lo seguì ai tempi delle giovanili del Milan. Sarà uno dei punti di forza dello FC Zeta.

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