Haaland si scopre “umano”, calcio di rigore da dimenticare: il tiro finisce tra le nuvole
Allora è umano anche lui! È la prima cosa che viene in mente nel guardare la conclusione sballata su calcio di rigore di Erling Haaland. L'attaccante del Manchester City spedisce tra le nuvole il tiro dal dischetto concesso per un tocco di mano di Upamecano. La postura dice tutto, spiega in anticipo che quel modo (non da lui) di andare sulla palla lo porterà all'errore.
Così sarà: la traiettoria che scaturisce dal tocco un po' di piatto e un po' d'interno collo finisce alta sopra la traversa, tra le nuvole… alle spalle della porta di Sommer i tifosi bavaresi esultano come in occasione di un gol e si esaltano dinanzi all'espressione basita dell'attaccante che la fama di cyborg del gol per la straordinaria sequenza (e cadenza) di reti segnate, comprese quelle dagli undici metri.
Sommer prova ipnotizzarlo. Il portiere svizzero dei tedeschi non si lascia impressionare dalla apparente freddezza dell'avversario e prova a disturbarne la concentrazione agitando le braccia sulla linea di porta. Il trucchetto che escogita si mostra abbastanza efficace, costringe il norvegese a forzare la traiettoria provando a indirizzare la sfera in direzione centrale e sotto la traversa. Ne verrà fuori solo una parabola sballata.
Nella stagione attuale Haaland ha realizzato finora 48 gol in 41 gare giocate in tutte le competizioni (in media segna una volta ogni 66 minuti). In Champions la statistica lo rende ancora più devastante: 12 centri in 8 incontri, va a bersaglio ogni 45 minuti. In buona sostanza, è come andare in campo partendo in vantaggio perché già sai che prima o poi la butterà dentro. Anche per questa ragione fa scalpore quella ‘scarpata' che ha esplodere l'Allianz Arena.
Succede anche ai migliori. In carriera Haaland ha tirato finora 36 rigori, sbagliandone solo 3. L'ultimo errore risaliva a due anni fa (aprile 2021), quando giocava in Bundesliga tra le fila del Borussia Dortmund. L'altro lo aveva fallito sempre nella stessa stagione, a gennaio contro l'Augusta. Da allora non aveva mai più sbagliato un tiro dagli undici metri, suggellando una serie di ben 18 gol su rigore (l'ultimo il 15 aprile scorso nella sfida di Premier League contro il Leicester). Si riscatterà con una rete bellissima poco dopo.