Haaland segna un gol pazzesco ma diventa virale per i suoi capelli: succede quando se li scioglie
Gli aggettivi per Erling Haaland sono finiti da un pezzo ed allora Pep Guardiola – nel dopo partita del 4-1 del Manchester City in casa del Southampton, con doppietta del 22enne norvegese – ha deciso di abbandonarli in favore dei paragoni con un paio di giocatori che qualche golletto lo hanno segnato in carriera: "Abbiamo vissuto due decenni incredibili con Ronaldo e Messi, ma lui è a quel livello", ha detto estasiato il tecnico catalano.
Haaland ha sbloccato il risultato con un colpo di testa su cross di De Bruyne a fine primo tempo, poi ha segnato la terza rete del City a metà ripresa con una spettacolare rovesciata su assist di Grealish. È stata un'esecuzione perfetta, che mostra ancora una volta la capacità innata del cyborg ex Dortmund di vedere la porta da ogni posizione e in ogni modo. "Non puoi immaginare che alla sua altezza abbia questa capacità, è un gol eccezionale", ha commentato Guardiola, il cui City è ora secondo in campionato alle spalle dell'Arsenal, cinque punti dietro a parità di partite giocate (i Gunners sono impegnati oggi a Liverpool).
Il bottino stagionale di Haaland è ormai a livelli destinati a fare la storia del calcio inglese: con la doppietta del St. Mary's Stadium, si è portato a quota 44 gol (e 5 assist per condire) in 38 partite giocate in tutte le competizioni quest'anno. Se si restringe il dato alla Premier League, siamo a 30 in 27 gare. Un ruolino disumano, che eguaglia già i totali stagionali record Oltremanica, detenuti da Ruud van Nistelrooy nel 2002/03 e Mohamed Salah nel 2017/18. Per quanto riguarda la sola Premier, anche lì il record è vicino: mancano 4 gol per raggiungere Alan Shearer e Andy Cole a quota 34.
Se la rete in rovesciata di Haaland ha fatto il giro del mondo, c'è un altro momento della sua partita che è diventato virale sui social: è stato quando il norvegese si è sciolto i capelli prima di rientrare negli spogliatoi al fischio finale del primo tempo e poi ha scosso la testa agitando la sua chioma lunghissima. Una scena che per il suo strapotere in campo lo ha fatto assimilare a una divinità nordica: mancava solo il martello di Thor…