Haaland racconta il suo primo colloquio con Guardiola al Manchester City: “Ti farò a pezzi”
In campo è uno "zombie", come ama definirsi da solo, e in un solo anno ha aiutato il Manchester City a raggiungere il rande sogno conquistando il triplete. Erling Haaland ha parlato per la prima volta ai microfoni del Telegraph, raccontando della sua vita e della sua carriera come non era mai capitato prima di ora.
Da quando è arrivato in Inghilterra ha sconvolto la Premier League con numeri incredibili. Non a caso il soprannome cyborg gli calza a pennello, anche se il norvegese preferisce altri paragoni: "Durante le partite, normalmente le persone mi criticano perché non tocco palla. Posso entrare e toccare la palla un paio di volte, ma spesso sto semplicemente camminando, sto lì in piedi, facendo movimenti nel mio mondo… è difficile da spiegare. Esco dal mio corpo e divento uno zombie".
Ad aiutarlo nella sua trasformazione in zombie ci ha pensato Pep Guardiola, mentore di quest'avventura al Manchester City. Sotto l'ala dell'allenatore spagnolo Haaland ha toccato vette mai viste, diventando uno dei candidati principali per la vittoria del Pallone d'Oro. Ma per essere il migliore bisogna lavorare duro: anche un campione come lui non ha avuto un trattamento di favore dall'ex Barcellona che fin dal primo giorno gli ha chiarito come vanno le cose nella parte blu di Manchester.
Haaland ha svelato per la prima volta tutti i dettagli sul primo discorso affrontato con Guardiola. Prima della firma del contratto con il City l'allenatore ha tenuto a spiegargli tutti i concetti essenziali, senza risparmiare qualche piccolo avvertimento: "È un maniaco dei dettagli. C’è così tanto! Chiede molto in allenamento. Quando ho parlato con lui prima di firmare, mi ha detto: non mi interessa quello che fai, fai quello che vuoi. Ma quando sei in campo per l’allenamento devi essere concentrato. Altrimenti ti farò a pezzi!".