Haaland non ha dubbi: “Affiderei il rigore della vita a Mario Balotelli”. Il motivo è sorprendente
Erling Haaland è uno dei calciatori più chiacchierati del mondo. Il centravanti norvegese del Manchester City sta vivendo un momento di forma strepitoso, con 20 gol e 3 assist in 13 presenze con la squadra di Pep Guardiola. Un impatto davvero clamoroso, che ha stupito tutti e mette i Citizens in prima fila sia nella lotta alla Premier League che in Champions.
Intervistato da Sky Sport Uk da Gary Neville, idolo e bandiera del Manchester United, l'attaccante norvegese ha risposto ad alcune domande molto curiose e ha sorpreso nelle risposte così come fa in campo. Alla domanda su chi affiderebbe il rigore della mia vita ha sorpreso tutti: "A me stesso, perché mi fido molto delle mie capacità. Altrimenti ci sono tanti nomi che potrei dire. Scelgo Mario Balotelli, perché forse è il migliore che abbia mai visto. Ricordi tutti quelli che ha segnato? Era davvero un bravo. Quindi sì, sceglierei o lui o me".
Il gigante dei Citizens ha spiazzato tutti con la risposta su Super Mario, che ora gioca al Sion e non sta vivendo un momento brillante in questa sua nuova tappa in Svizzera.
Un'altra domanda curiosa era riferita a chi avrebbe portato su un'isola deserta e Erling Haaland ha avuto pochi dubbi anche in questo caso: "De Bruyne: penso che mi farebbe dei begli assist anche lì. E poi i miei genitori, perché si prendano cura di me e mi cucinino del buon cibo norvegese".
In un documentario è stato mostrato il modo in cui Haaland e suo padre, Alfie, hanno deciso in quale club avrebbe dovuto giocare dopo il Borussia Dortmund: i due hanno ideato un elaborato sistema a punti per capire quale maglia avrebbe indossato dopo quella dei tedeschi e alla fine la scelta è ricaduta sul Manchester City.
Haaland è finito in un dibattito clamoroso anche in Italia dopo le parole usate per lui dal noto giornalista Mario Sconcerti ("Ha questa faccia un po’ da sindrome down, non normalissima"), per la quale poi si è scusato.