Haaland e l’isolamento: “Non curate solo il corpo, meditate. Aiuta a sentirci vicini”
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Dal Salisburgo al Borussia Dortmund a suon di reti e di prodezze: la stagione di Erling Braut Haaland, il giovane attaccante e goleador che stava entusiasmando il mondo del calcio in questa stagione si è interrotta bruscamente così come quella di tutti gli altri calciatori. Il coronavirus ha imposto lo stop, la ripresa è lontanissima, forse un miraggio. Davanti alle misure d'emergenza sempre più ferree, oramai, si prospetta anche la seria ipotesi di non tornare a giocare, per non coinvolgere anche la prossima stagione: archiviare l'attuale, così com'è senza assegnare titoli e dimenticarla il prima possibile.
Una stagione da record
Un problema da poco per chi, come il giovanissimo norvegese, si ha una carriera radiosa davanti a sè, ancora diversi anni per confermarsi un ‘crack' a livello mondiale, cresciuto nel Salisburgo e confermatosi in una manciata di settimane in Bundesliga e in Champions League con la maglia del Dortmund: a febbraio, a pochi giorni dallo stop aveva segnato già 40 gol stagionali, un record.
L'isolamento e il ‘cibo' per la mente
Oggi, come tutti, Haaland vive la propria quarantena sforzandosi di seguire le regole di prevenzione, in attesa che il contagio si plachi. Un momento difficile e delicato per chi fa dell'attività fisica all'aperto la propria professione ed è costretto a rimanere chiuso fra quattro mura. Ma c'è una ricetta che ha voluto regalare ai propri follower e fan per uscirne ancora più forti: "Oltre al nostro corpo, curiamo il nostro spirito. Questo è un momento di grande stress che ci impone di trovare un modo per uscirne al meglio anche da un punto di vista psicologico: prendiamoci cura della nostra mente".
Il valore della meditazione
Il messaggio è stato postato via social, per raggiungere il maggior numero di persone e per mantenere il contatto con l'esterno che ci circonda anche in un momento di massimo isolamento: "La meditazione aiuta. Aiuta tutti a ritrovare se stessi e soprattutto a riavvicinarci con gli altri. Ci fa sentire parte di una comunità, ci permettere di restare collegati e di essere più altruisti".