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Haaland ancora una volta senza gol contro l’Inter, Guardiola spiega il motivo: gli basta un numero

Erling Haaland di nuovo a secco di gol contro l’Inter: la macchina perfetta del Manchester City è stata disinnescata dai nerazzurri di Inzaghi con un lavoro tecnico-tattico chirurgico. Pep Guardiola ha spiegato in conferenza perché: “Impossibile per chiunque al mondo”
A cura di Alessio Pediglieri
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Erling Haaland è rimasto a secco nella sfida del Manchester City all'Inter in Champions League: la super macchina da gol norvegese che sta inanellando nuovi record sotto porta in questo inizio di stagione, ha fallito contro i nerazzurri, come sempre gli capita quando se li trova di fronte. Un problema per il City e un merito per l'Inter, con Guardiola che in conferenza ha spiegato il perché di questo tabù: "Io ne vedo sei, tre dietro e tre davanti".

Haaland di nuovo a secco contro l'Inter, la spiegazione di Guardiola

Uno temi principali dello 0-0 di Manchester è stata anche la serata no di Erling Haaland che non ha trovato il gol nei 90 minuti: un evento, considerando i numeri straordinari dell'attaccante del City anche in questo inizio di stagione. Per Guardiola, però, prevedibile, vedendo le attenzioni tattiche adottate da Inzaghi e quando gli si chiede se sia perché ha una marcatura stretta a uomo, non ci sta: "Un solo uomo addosso? Sicuri? Io ne vedo sei. Sei, tre davanti e tre dietro: per qualsiasi giocatore al mondo, anche il più forte, oggi è impossibile segnare in queste condizioni. Impossibile. Acerbi, Bissek e Bastoni in cinque metri… poi davanti Barella, Calhanoglu e Zielinski."

I precedenti di Haaland contro l'Inter: Inzaghi sa come si ferma

La kriptonite di Haaland è l'Inter di Inzaghi: il bomber norvegese è stato disinnescato dai nerazzurri ancora una volta dopo averlo fatto una prima nella sfortunata finale di Champions League, poi persa 1-0 per gol di Rodri. Il fenomeno delle aree di rigore di mezzo mondo non ha trovato mai la via della rete nei 90 minuti della gara di mercoledì sera all'Etihad Stadium di Manchester: Acerbi lo ha tenuto a bada per tutta la partita, costringendolo a giocare di sponda e spesso spalle alla porta. I costanti raddoppi di Bastoni e Bissek e le coperture in mediana, hanno fatto il resto. Le statistiche di fine gara sono impietose per il norvegese: un solo tiro nello specchio difeso da Sommer. 

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