“Ha dato la sua parola”: così Calhanoglu ha deluso il Milan mentre trattava con l’Inter
Hakan Calhanoglu sarà un nuovo giocatore dell'Inter. Il trequartista firmerà oggi il suo contratto triennale con la società nerazzurra, che gli garantirà 5 milioni di euro a stagione, uno in più rispetto all'offerta del Milan, costretto a lasciar partire il suo secondo gioiello a parametro zero, dopo quanto accaduto con Gigio Donnarumma, per giunta in direzione Appiano Gentile, casa dei cugini interisti.
I rossoneri hanno mantenuto il punto fino alla fine, senza modificare la propria strategia, incentrata sugli ingaggi sostenibili e sulla necessità di non subire più le pressioni e le richieste dei procuratori dei propri calciatori, se ritenute esagerate. Non può, però, non esserci nella dirigenza milanista un po' di amaro in bocca per come si è conclusa la vicenda che porterà Calhanoglu all'Inter. I tifosi del Diavolo e, probabilmente, anche Paolo Maldini e Stefano Pioli si sentono traditi dall'atteggiamento del turco, che ha cambiato sponda del Naviglio come se nulla fosse, accettando una proposta soltanto leggermente superiore rispetto a quella arrivata dalla squadra che gli ha consentito di affermarsi in Serie A.
La mancata riconoscenza di Calhanoglu verso il Milan
I quattro anni di Calhanoglu al Milan, inoltre, non sono stati sempre all'altezza dei 22 milioni di euro spesi dal duo Fassone-Mirabelli per portarlo in Lombardia nel 2017, acquistandolo dal Bayer Leverkusen. Il club rossonero gli ha affidato la maglia numero 10, quella che è stata, tra gli altri, di Gianni Rivera, e l'ha difeso anche quando le sue prestazioni non erano convincenti. Con Stefano Pioli in panchina, poi, è diventato centrale per il gioco del Diavolo e ha contribuito in prima persona al ritorno in Champions League dopo sette anni.
Tutto questo non è bastato affinché il turco decidesse di rinnovare il contratto con uno stipendio aumentato dai 2,5 milioni attualmente percepiti ai 4 offerti da Maldini e Ricky Massara. Non solo, perché Calhanoglu ha deciso di accettare l'offerta dell'Inter, che ha messo sul piatto soltanto un milione in più rispetto ai rossoneri.
Il turco si è proposto all'Inter
La dirigenza del Diavolo aveva già capito che il trequartista stesse aspettando gli Europei per provare a mettersi in mostra con la sua Turchia e strappare un contratto a condizioni più favorevoli, ma, visto il pessimo torneo giocato con la sua nazionale, ha dato mandato al suo agente Gordon Stipic di proporsi all'Inter, sfruttando il buco nel centrocampo nerazzurro formatosi dopo quanto accaduto a Christian Eriksen.
In realtà, l'agente aveva offerto il giocatore a Beppe Marotta nello scorso marzo, ma Antonio Conte aveva bocciato il suo ingaggio. L'arrivo di Simone Inzaghi a Milano e quanto accaduto al centrocampista danese hanno fatto sì che l'operazione andasse a buon fine in estate. I contatti tra Stipic e Marotta sono ripresi nella giornata di giovedì, dopo che il procuratore si è reso conto che non ci fossero acquirenti disposti ad accontentare il suo assistito, se non dal Qatar, ipotesi scartata dal ragazzo.
Il Milan non è stato informato e il tentativo di trattenerlo non è andato a buon fine
A quanto emerge, inoltre, il Milan, fino a poche ore fa ancora convinto di riuscire a trattenere Calhanoglu, non è stato informato dell'offerta nerazzurra né dal giocatore né dal suo agente. Il turco ha accettato immediatamente la proposta dell'Inter, senza dare la possibilità alla dirigenza rossonera di effettuare un rilancio che, come riportato dal Corriere della Sera, c'è comunque stato, nonostante la società non confermi la versione. Il quotidiano racconta di un tentativo in extremis di pareggiare l'offerta dei cugini, non andato a buon fine a causa della risposta di Stipic: "Grazie, ma ormai Hakan ha dato la parola all’Inter".
La parola (o forse il milione all'anno in più) ha prevalso su quattro anni in maglia rossonera e il Milan, dopo Donnarumma, si è rassegnato a perdere a zero anche Calhanoglu. A recriminare per la conclusione della vicenda, saranno i tifosi, costretti a vedere il loro numero 10 con la maglia dei rivali cittadini, e Stefano Pioli, che reputava il turco fondamentale nel suo sistema di gioco, ma non la dirigenza rossonera, conscia di aver fatto il possibile per non perdere il giocatore, come raccontato dal presidente Paolo Scaroni:
Abbiamo posto un limite al costo degli ingaggi dei nostri calciatori. Oltre questo limite tutti sono liberi di fare ciò che vogliono. Abbiamo fatto un’offerta a Calhanoglu in linea con le nostre possibilità, ma non è bastato. Da parte della società non c’è nessuna recriminazione.