Gyokeres e il significato nascosto dell’esultanza che tutti interpretano sbagliando risposta
Inarrestabile, con la forza di un uragano e la precisione di un cecchino: Viktor Gyokeres si è preso l'Europa intera dopo anni di fatica e di gavetta e questa stagione nessuno tiene il suo passo. I numeri dell'attaccante svedese fanno impallidire perfino uno come Erling Haaland, ultimo avversario affrontato e annientato in Champions League. La tripletta nella vittoria contro il Manchester City è il manifesto della sua essenza: segna in ogni modo e l'unica certezza è l'esultanza che regala ai suoi tifosi, diventata ormai iconica.
Incrocia le mani, le avvicina al volto e guarda dritto nella telecamera con lo sguardo sicuro. Anche quando festeggia è glaciale come quando perfora le difese e ormai tutti allo Sporting hanno imparato a imitarlo: sugli spalti il suo gesto spopola, tra i grandi ma anche tra i bambini che stanno vivendo questa stagione magica, ma non tutti hanno colto il vero riferimento della sua esultanza. Il cannibale delle difese (come è stato definito) si riferisce ad Hannibal Lecter? No, non è proprio così.
Cosa significa l'esultanza di Gyokeres
Per tutti era ormai assodato che lo svedese facesse riferimento ad Hannibal Lecter, eppure a ispirarlo non è il personaggio creato dallo scrittore Thomas Harris per i suoi romanzi. Perfino il suo ex compagno di squadra Josh Eccles aveva confermato questa versione che gli ha conferito il soprannome di ‘cannibale': "Lui mangia le persone, mentre Viktor mangia le difese". Una versione che in realtà Gyokeres non ha mai confermato, lasciando un po' nel mistero il significato di quel gesto che è diventato un suo segno distintivo.
L'esultanza arriva puntuale dopo ogni gol, imitata ormai in tutto il mondo dagli appassionati che sono pazzi di lui. In realtà una timida spiegazione è arrivata, o meglio un riferimento chiaro e preciso che fa vedere tutto sotto una luce diversa: l'attaccante rende in realtà omaggio a Bane, l’antagonista di Batman nel Cavaliere Oscuro. Non ad Hannibal Lecter, ma al personaggio della DC Comics citato chiaramente sotto a un video con la sua esultanza pubblicato all'inizio della stagione. "Nobody cared until I put on the mask", ossia "A nessuno importava finché non ho indossato la maschera", una frase citata proprio da Bane.
Una rivincita personale
La maschera l'ha indossata allo Sporting, il suo trampolino di lancio verso il grande calcio europeo. Gyokeres è esploso a 25 anni, quando non era più un ragazzino: rispetto alla nuova generazione di centravanti ci ha messo un po' di più per farsi notare e fino a un anno e mezzo fa giocava ancora in Inghilterra, nel Coventry, dove era arrivato per meno di un milione di euro. Nel 2023 è passato in Portogallo e da allora la sua ascesa è stata inesorabile, accompagnata dall'esultanza che non lo ha più abbandonato.
In Inghilterra infatti non ripeteva il suo iconico gesto dopo ogni gol (era già presente, solo di rado) ma si limitava a esultare come qualsiasi altro giocatore, correndo e scivolando sotto la curva per festeggiare assieme ai suoi tifosi. Poi il trasferimento, il grande successo e la maschera. Da quando l'ha "indossata" tutti non fanno altro che parlare di lui, come ha sempre desiderato: il gesto si carica di significati personali, è una rivalsa agli occhi di chi non gli ha mai concesso possibilità e non gli ha mai concesso l'occasione di diventare grande. A 26 anni per lui è arrivato il momento della consacrazione e forse anche del passaggio in una big del calcio europeo: in 10 partite di campionato ha segnato 16 gol, 23 in tutte le competizioni, numeri da grande bomber che hanno conquistato tutti.