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Guzmán ha accusato Lewandowski per un tocco di mano sul gol decisivo per il Mondiale per Club 2020

Prima della premiazione del Mondiale per Club 2020 Nahuel Guzmán, portiere del Tigres UANL, ha salutato tutti i calciatori del Bayern Monaco e quando è arrivato davanti a Lewandowski lo ha accusato per il tocco di mano poco prima precedente della rete decisiva di Pavard. Un episodio passato inosservato dopo la finale dell’Education City Stadium.
A cura di Vito Lamorte
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Il Bayern Monaco grazie ad un gol di Benjamin Pavard poco dopo l'ora di gioco è riuscito ad avere la meglio sul Tigres e ha conquistato il Mondiale per Club 2020. La squadra tedesca ha completato il suo anno magico con il sesto titolo e iscrivendo nella storia del calcio il proprio nome insieme a quello del Barcellona di Pep Guardiola: bavaresi e catalani sono gli unici due club a vincere sei titoli in un'annata calcistica. La gara conclusiva del torneo FIFA in Qatar non è stata bella né entusiasmante ma i messicani hanno cercato di essere all'altezza della situazione e anche grazie a qualche difetto di mira dei tedeschi sono rimasti in partita fino alla fine.

Dopo il fischio finale è partita la festa del Bayern Monaco, per la quarta volta campione del mondo per club, ma subito prima della premiazione è passata inosservata una scena piuttosto singolare. Il portiere del Tigres UANL, Nahuel Guzmán, ha salutato tutti i calciatori del Bayern e quando è arrivato davanti a Robert Lewandowski lo ha accusato per il tocco di mano poco prima precedente della rete di Pavard. Il numero uno argentino ha rivendicato questa azione, secondo lui irregolare, del centravanti polacco che a gesti ha negato quanto detto dall'avversario. L'ex estremo difensore Newell's Old Boys è sempre stato conosciuto per il suo temperamento e per la sua personalità, tanto che nessuno lo chiama più Guzman ma semplicemente Nahuel; e anche in questa occasione non è stato da meno: in maniera cordiale e assolutamente non aggressiva è andato dal suo avversario per far presente il suo pensiero in merito all'azione del gol decisivo.

In quell'occasione il primo assistente dell'arbitro Esteban Ostojich aveva annullato il gol del terzino francese per fuorigioco ma il replay aveva mostrato che l'attaccante polacco era in posizione regolare. Gli arbitri al VAR hanno valutato sia l'offside che il colpo di braccio dell'attaccante del Bayern Monaco prima di convalidare la rete decisiva per il sesto titolo in un anno del club tedesco.

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