Guthrie inseguito dai creditori, ha dovuto vendere casa per debiti di gioco
Danny Guthrie ha perso tutto per il vizio del gioco. Una mano dopo l'altra, con il pensiero fisso che in un modo o nell'altro la fortuna sarebbe girata dalla sua parte e lo avrebbe ripagato. Invece no, più ci provava più restava invischiato nel gorgo che lo trascinava a fondo.
A 35 anni è ormai un ex calciatore: la sua carriera era iniziata anche sotto i migliori auspici, temprandosi nei settori giovanili di Manchester United e Liverpool poi ha preso una piega diversa. Coi Reds ha giocato poco iniziando un lungo peregrinare tra Southampton, Bolton, Newcastle, Reading, Fulham e Blackburn.
Dall'Inghilterra andò via per vestire la maglia del Mitra Kukar, una breve apparizione al Walsall e al Fram Reykjavík sono stato gli ultimi scampoli sul rettangolo verde. Poi si sono perse le sue tracce. È sparito, ha dovuto farlo per come si sono messe le cose.
Le ultime notizie che lo riguardano raccontano che adesso di trovi all'estero. un amico sembra gli abbia fatto un prestito per pagare le sue spese ma Guthrie è messo male. È stato già costretto a vendere una casa per rimediare abbastanza soldi da pagare i debiti di gioco accumulati.
Gli altri creditori, almeno finora, sono rimasti a bocca asciutta. La curatela ne ha appuntato il nome e lo ha cerchiato in rosso: l'ex centrocampista, il cui ultimo indirizzo noto era quello di Dubai, è comparso presso il tribunale della contea di Stoke, dove ha incassato un'ingiunzione di fallimento di sei anni fino a maggio 2028.
Significa che è soggetto a una serie di restrizioni, tra cui non essere in grado di prendere in prestito più di £ 500 senza rivelare il suo stato di bancarotta e non può agire come direttore della società senza il permesso del tribunale.
La sua vita adesso è blindata, una serie di restrizioni gli impediscono tutto: dai prelievi di importi minimi fino a svolgere qualsiasi altra attività. La persona incaricata dell'Insolvency Service, Kevin Read, ha descritto così il suo caso: "Tutto quel che faceva era dissipare beni in un momento in cui era già insolvente visto i debiti contratti con in creditori".