Gundogan segna 13 secondi dopo il fischio d’inizio, apre e chiude l’azione: al City bastano 4 tocchi
13 secondi e 4 tocchi di palla sono bastati ai calciatori del Manchester City per portarsi in vantaggio nella finale di Fa Cup contro il Manchester United. La firma è quella di İlkay Gündoğan, che una conclusione al volo di destro ha infilato la palla sotto l'incrocio dei pali e ha fatto gioire i suoi tifosi.
Sulla rete c'è la sua firma in tutto e per tutto, visto che è stato il calciatore tedesco a battere il calcio d'inizio verso il portiere Ortega Moreno, che ha lanciato lungo verso Haaland: il numero 9 ha fatto la sponda di testa verso De Bruyne che in un contrasto areo con Lindelof riesce ad indirizzare il pallone verso l'accorrente Gundogan. Il 32enne tedesco ha lasciato partire un destro al volo dal limite che ha fulminato De Gea e dopo pochi secondi ha fatto esplodere la parte Citizens di Wembley.
Una splendida conclusione al volo da fuori area da parte del centrocampista dei campioni d'Inghilterra, che non ha lasciato scampo al portiere avversario. Gundogan ha segnato il gol più veloce della storia delle finali di FA Cup battendo il precedente record di Louis Saha, che aveva segnato dopo 25 secondi in Chelsea-Everton nel 2009.
Nonostante ci sia una certa parte della critica che parli ancora di ‘tiki-taka di Guardiola' e provi a inquadrare il modo di giocare della squadra del manager catalano sempre negli stessi dettami, ecco l'ennesima riprova del lavoro che è stato fatto al Manchester City sia dal punto di vista tattico che degli uomini.
Già negli anni scorsi l'arrivo di Ederson, portiere molto bravo con i piedi, aveva dato una nuova opportunità di scavalcare le linee avversarie con i lanci lunghi ma era sempre mancato un calciatore forte fisicamente nel reparto offensivo per andare a contendere quei palloni: ora l'acquisto di Erling Haaland ha colmato anche questa lacuna.
L'errore più evidente in fase difensiva è quello di Lindelof, che fa rimbalzare il pallone a terra dopo il tocco di testa di Haaland invece di colpirlo al volo e provare ad allontanarlo più possibile da quella zona.
Come sempre, in occasione di ogni gol, c'è la bravura di chi attacca e qualche mancanza di chi difende. That's football.