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Gundogan contro la nuova Champions: “Troppe partite, chi pensa a noi calciatori?”

Gundogan è intervenuto sui social per dire la sua più che sulla Superlega, sul progetto legato alla nuova Champions League. Al tedesco del Manchester City le modifiche apportate alla massima competizione continentale non sono gradite, soprattutto perché i calciatori saranno costretti a giocare ancora di più.
A cura di Marco Beltrami
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La Superlega ha scoperchiato il vaso di Pandora nel mondo del calcio. C'è chi come Gundogan, perno del Manchester City di Guardiola, è intervenuto sui social per dire la sua più che sul format che ha scatenato un terremoto nel mondo del pallone, già tramontato o quantomeno sospeso, sul progetto legato alla nuova Champions League. Al tedesco le modifiche apportate alla massima competizione continentale non sono gradite, soprattutto perché i calciatori saranno costretti a giocare ancora di più.

Ilkay Gundogan su Twitter si è lasciato andare ad un vero e proprio sfogo. Il destinatario? L'Uefa per la modifica approvata della Champions League. Questo il "cinguettio" del duttile centrocampista del Manchester City: "Con tutte le discussioni sulla Superlega in corso… possiamo parlare anche del nuovo format della Champions League? Sempre più partite, nessuno pensa a noi giocatori? Il nuovo formato della Uefa Champions League è solo il minore dei mali rispetto alla Superlega. Il format attuale della Champions funziona alla grande ed è per questo che è la competizione per club più popolare al mondo, per noi giocatori e per i tifosi".

Che bisogno c'è dunque di cambiare, quando il format attuale garantisce spettacolo? Questo il parere di Gundogan, che sottolinea il maggior numero di partite previste dalla nuova Champions. Nel progetto che dovrebbe partire dal 2024 infatti ci sarà un aumento delle squadre partecipanti, ovvero 36 e non più 32. Inoltre si tratterà di un unico campionato, senza divisione a gironi, con ogni squadra che disputerà 10 partite, per un totale di 4 partite in più rispetto alla fase iniziale attuale. Secondo l'Uefa questo sistema garantirà maggiore spettacolo, e più match di cartello, fino alle ultime giornate. Inevitabile però che questo comporti un maggiore stress per i calciatori che dovranno fare i conti anche con i campionati e le nazionali. Una situazione che fa storcere il naso a molti dei protagonisti dello sport più bello del mondo.

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