Guerra legale tra Boban e il Milan: l’ex dirigente dovrà restituire più di 1,5 milioni di euro
Non c'è stato un lieto fine nel rapporto tra Zvonimir Boban e il Milan e la situazione sta andando avanti in maniera piuttosto burrascosa. L'attuale dirigente UEFA dovrà restituire una parte del risarcimento al club rossonero dopo la causa che è seguita al licenziamento dell'ex calciatore croato da parte della società di via Aldo Rossi. A fine 2020 il Giudice del lavoro del Tribunale di Milano aveva accolto il ricorso di Boban sul licenziamento e aveva condannato il club a versare "5.375.000,00 euro netti, di cui 4.125.000,00 a titolo di danno patrimoniale, ed 1.250.000,00 euro a titolo di danno non patrimoniale, oltre interessi e rivalutazione monetaria sulla suddetta somma dalla data della pronuncia al saldo effettivo". A questo pagamento andavano aggiunte le spese pari a 843,00 euro come contributo unificato e 51.450,00 euro per compensi legali.
Il Milan aveva presentato ricorso contro la sentenza e ieri è arrivata una vittoria da parte del club, visto che la Corte di Appello di Milano è stata respinto la domanda relativa al danno non patrimoniale originariamente riconosciuto e per questo motivo Boban dovrà restituire un importo pari a circa 1,2 milioni di euro al club, che aveva già versato la somma dopo la prima sentenza. A riportare la notizia è Calcio e Finanza.
Inoltre la Corte ha ritenuto che l'ex calciatore debba restituire una cifra pari all’ammontare dei guadagni delle sue attività lavorative dal marzo 2020 a fine novembre 2022: insieme a questi sono compresi anche quelli dal suo attuale incarico con l'UEFA, che andranno dedotti da quanto gli è stato liquidato (circa 5 milioni di euro) in base alla precedenza sentenza.
Zvonimir Boban aveva parlato del suo addio al Milan in un'intervista a SportWeek e aveva sottolineato come il suo problema fosse con la proprietà e non con il club in sé: "Nella vita ci sono cose ben peggiori dell’interruzione di un rapporto professionale. Sono in causa con Elliott, col Milan non potrò mai essere in causa. E sono felice di vedere che i ragazzi che abbiamo scelto abbiano intrapreso un cammino importante. Non ancora a livelli da vero Milan, quello che avevamo in testa io e Paolo Maldini, ma è già una squadra che può competere". Nei giorni scorsi, però, un portavoce di Elliott aveva però affermato come la causa legale in corso era tra Boban e il Milan e non tra Boban e il fondo, come dichiarato dal dirigente croato.