Gudmundsson e il mito Maradona: “Era incredibile. Non sono come lui, ma anche io non sono male”
Albert Gudmundsson è uno dei migliori calciatori di questa Serie A. Per molti è un'autentica rivelazione, l'islandese la prossima estate sarà sicuramente un uomo mercato. Il centrocampista ha rilasciato una lunga intervista nella quale ha parlato anche di Maradona e dell'interessamento della Juventus, ma pure del rapporto con Retegui con cui battaglia per i calci di rigore.
Sta vivendo la sua terza stagione in rossoblu, al Genoa è cresciuto tanto. A Genova si trova bene, vive al centro storico, è l'unico a farlo e il giocatore ha spiegato il perché di questa scelta: "Penso che vivere nel centro storico, tra i vicoli, ti metta in maggiore connessione con la città, con la cultura italiana".
Poi nell'intervista a Sky Sport il calciatore ha parlato di uno dei suoi idoli e cioè Diego Armando Maradona dicendo: "Sono un tifoso di calcio, amo questo sport, il calcio è stato il mio primo amore. Non ho mai visto Maradona giocare, non l’ho mai visto con i miei occhi, dal vivo. Ma ho visto alcuni filmati, ed era un giocatore incredibile. Io non sono ai suoi livelli, ma non sono così male".
Autore di 10 gol in Serie A, il classe 1997 ha parlato anche del suo rapporto con i tifosi: "Vengo dall’Islanda, e lì si conoscono tutti. Quando si cammina per le strade islandesi, si saluta ogni persona perché o sono tuoi parenti o tuoi amici. Quindi quando cammino nel centro di Genova e le persone mi fermano e mi salutano, non mi infastidisce, anzi, è una cosa molto amichevole e carina. E ti dirò, c’è sempre stato molto rispetto anche da parte dei tifosi della Sampdoria".
Le ultime due volte a cui il Genoa è stato assegnato un calcio di rigore, Gudmundsson ha dovuto battagliare con Retegui, che ha ‘perso' due volte il duello, perché Gilardino ha designato il centrocampista come rigoristi: "Al Genoa prima di ogni partita c’è una lista con i rigoristi. Il mio nome era quello sulla lista. Primo della lista e direi per tutti i possibili eventuali rigori della partita. Penso fosse chiaro, ovvio. Ma davvero comprendo Mateo, ha una gran voglia di fare. Lo dico perché questa è soltanto la verità. Per chi li calcerà in futuro dipende sempre dal mister: è lui che scrive la lista, sua l’ultima decisione".
Infine ha parlato della Juventus, che sfiderà nel weekend e che lo lega a un bel ricordo: "Il mio primo gol con la maglia del Genoa è stato proprio contro la Juventus, in casa due anni fa. Ho avuto belle sensazioni, ho segnato anche nella mia seconda partita contro la Juve, quest'anno, sempre in casa", e di Koopmeiners: "Sarebbe bello giocare di nuovo con lui".