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Guardiola smentisce ogni tipo di contatto in passato con la Juve: “Non mi ha mai cercato”

Pep Guardiola è intervenuto ad un evento organizzato dalla Fondazione Vialli e Mauro nel Palazzetto dello Sport a Cuneo e ha parlato delle voci di mercato che lo avevano accostato alla Juventus nel 2019.
A cura di Vito Lamorte
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"La Juve non mi ha mai cercato". Pep Guardiola ha smentito in maniera definitiva le voci e i rumors che lo accostavano alla Juventus qualche estate fa, più precisamente nel 2019. L'attuale manager del Manchester City ha voluto togliere ogni dubbi su quella vicenda e alla domanda se verrebbe ad allenarla ha risposto sviando un po': "La allenerei? In Italia si mangia molto bene. A me piace molto e vengo spesso in vacanza".

L'allenatore catalano ha parlato ad una platea di oltre 3.500 studenti accorsi al palazzetto dello sport di Cuneo in occasione dell’evento “Dialoghi sul Talento”, organizzato da Fondazione Crc in collaborazione con Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus, Fondazione Guardiola Sala e con il supporto di Collisioni.

Pep, che ieri ha visto la sua squadra perdere in casa dell'Arsenal un big match ad altissima tensione, ha parlato così della ricerca del successo: "Lavorare con buona gente è la chiave del successo. Quando devo cercare i giocatori sul mercato cerco ancora prima dei talenti anche dei ragazzi buoni perché sennò non si riesce a lavorare".

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Pep ha toccato diversi temi e ha voluto lanciare un messaggio ai giovani: "Il talento non si sviluppa a casa guardando Instagram sul letto. Ti piace giocare a calcio? Gioca molto, fai sacrifici. l problema di oggi è che tutti guardiamo quello che dicono molto di più di chi pensa il giocatore. Spesso il giocatore che pensa di aver giocato bene poi legge le critiche e va a casa triste. Soltanto tu sai quello che hai fatto".

Uno degli allenatori più vincente della storia del calcio si è espresso davanti ai ragazzi sulla sconfitta: "Dalla sconfitta si impara di più ma con la vittoria si vive meglio. Devi essere calmo, tranquillo sia quando vinci che quando perdi. Nella vita a volte si perde più volte".

In merito alle differenze tra gli allenatori, Guardiola ha voluto mettere in chiaro un principio che spesso molti dimenticano: "Non ho mai conosciuto un allenatore o un giocatore che non vuole vincere, né uno che non vuole giocare bene. Prendete Allegri e De Zerbi: pensate che uno voglia vincere e l’altro no? De Zerbi non gioca per l’estetica, gioca per vincere. Semplicemente ognuno pensa che il suo metodo sia il migliore per arrivare alla vittoria".

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L'ex giocatore di Roma e Brescia ha anche riconosciuto che, pur non sentendosi ancora "stanco" di allenare, sarà onesto quando "la passione si spegnerà": "Prima o poi arriverà quel momento perché nella vita ci sono dei momenti in cui bisogna dire basta”.

Infine, nessun dubbio, su quale sia il talento più grande con cui ha giocato: “Roberto Baggio”.

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