Guardiola racconta il primo incontro surreale con Carlo Mazzone: “Quello è il mio allenatore?”
Gli aneddoti sul Brescia di Pep Guardiola sono infiniti, come l'affetto che ancora oggi lo lega al ricordo di Carlo Mazzone. Fra i due non è stato amore a prima vista ma l'allenatore è stato una figura fondamentale per la crescita dell'ex giocatore che non lo ha mai dimenticato, neanche quando era sul tetto del mondo: con tenerezza e tanta ironia lo spagnolo ha raccontato della prima volta che si sono incontrati, in una circostanza che a sua insaputa è entrata di diritto nella storia del calcio italiano.
Ospite da Fabio Fazio a "Che tempo che fa" Guardiola non è riuscito a trattenere le risate ricordando il primo approccio avuto con il suo ex allenatore: era la famosa partita contro l'Atalanta, quella della corsa sotto la curva avversaria dopo il pareggio, un siparietto che nessuno ha mai dimenticato nonostante gli anni trascorsi. Guardiola era lì sugli spalti stupito dal grande personaggio con il quale avrebbe presto lavorato.
Il primo incontro fra Guardiola e Mazzone
Non poteva esserci circostanza più surreale per un incontro che avrebbe cambiato completamente la vita di Guardiola. Lo spagnolo era arrivato da poco a Brescia trasferitosi dopo il periodo trascorso a Barcellona, e vide Mazzoni per la prima volta seduto in tribuna durante un Atalanta-Brescia: sì, proprio quella partita entrata nella storia per la corsa sfrenata dell'allenatore sotto la curva avversaria subito dopo il pareggio, una promessa mantenuta fatta ai tifosi che lo stavano insultando.
Tutti ricordano quella scena che Guardiola ha vissuto dal vivo. Un primo approccio niente male che però lo ha lasciato sconvolto, come ha raccontato nel salotto di Fazio: "La prima volta è stata sotto la curva perché io ero in tribuna. Ero lì e quando l'ho visto ho detto ‘Questo è il mio allenatore?'". Nonostante le premesse il rapporto fra i due è sbocciato, anche se Mazzone non era propriamente convinto del nuovo arrivato: "Quando mi ha conosciuto ha detto che non mi voleva, Per me è importantissimo, era un allenatore di vecchia scuola. Adesso tutti abbiamo le immagini, tutte le informazioni, lui era proprio di pelle, aveva ironia e senso dell'umorismo. Se non avessi viaggiato da Barcellona a Brescia non avrei mai conosciuto Mazzone, è stata quella la sorpresa".