Guardiola perde un’altra finale: “Fifa e Uefa non permettono ai calciatori di riposare”
Il Leicester ha vinto il primo trofeo della stagione in Inghilterra. Dopo 50 anni ha alzato al cielo la coppa del Community Shield battendo il Manchester City: 1-0 il risultato finale, decisiva la rete di Iheanacho su calcio di rigore nel finale. Nathan Aké, ex Chelsea, commette un'incertezza fatale e consegna all'ex di turno l'opportunità di siglare il primo, importante successo per The Foxes. Per Pep Guardiola, invece, è la seconda sconfitta consecutiva in una partita secca: dopo aver perso la Champions League contro i Blues adesso incassa anche il ko a meno di una settimana dall'inizio della Premier.
Il tecnico catalano ha schierato una formazione priva ancora di alcune stelle, reduci dagli impegni tra Europei e Olimpiadi, lanciando nella mischia due ragazzi dell'Under 19: Samuel Edozie (18 anni) e il 2002 Cole Palmer. "Sono giovani incredibili a cui va data una chance", dice Guardiola alla fine del match, non senza una riflessione polemica nei confronti del governo del calcio continentale e internazionale. "Siamo in ritardo di condizione com'è successo nella scorsa stagione perché Uefa e Fifa non permettono ai giocatori di riposare. Nei prossimi giorni ne arriveranno altri 7, 8… e tutti avranno pochi allenamenti a disposizione".
Tonfo dal dischetto proprio quando i tiri dagli undici metri sembravano cosa fatta per assegnare il trofeo. Jack Grealish, che ha vissuto una situazione (e un trauma) del genere a Wembley contro l'Italia, ha ingoiato un boccone amaro al debutto con il Manchester City che lo ha ingaggiato spendendo 100 milioni di sterline (circa 120 milioni in euro). L'ex Aston Villa è entrato a inizio ripresa ma non è riuscito a incidere sul match. "Come si può pensare che si possa integrare al meglio con la squadra quando molti dei suoi compagni non sono qui? – aggiunge Guardiola, che replica così alle allusioni sul flop all'esordio del neoacquisto -. Avrà la possibilità di esprimere le sue qualità. Non è venuto per giocare 25 minuti ma per stare qui con noi per cinque, sei anni".