Guardiola ha scoperto come disinnescare Haaland: un solo pallone toccato nell’area del City
Quattro tocchi nell'area del Manchester City in due partite, uno solo ieri sera, quando ha toccato solo 25 palloni totali, due in meno di Ederson. Questi numeri spiegano perfettamente l'impatto quasi nullo avuto da Erling Braut Haaland nella doppia sfida dei quarti di Champions League tra il suo Borussia Dortmund e i citizens di Guardiola. Nessun'altra squadra in Europa era riuscita a rendere così inoffensivo il classe 2000 norvegese, attuale capocannoniere della competizione. Haaland non attraversa un momento facile: non segna da sette partite tra Bundesliga e Champions League e ha appena detto addio al sogno europeo con i gialloneri. Restava, però, nettamente l'uomo più pericoloso dei suoi e Pep è riuscito a disinnescarlo. Ma come è riuscito a farlo?
La spiegazione di Guardiola
Una prima spiegazione è arrivata dallo stesso Guardiola alla fine del match:
Haaland è quasi inarrestabile e il modo migliore per difendersi da giocatori così talentuosi è fare in modo che non abbiano la palla. Calciatori del genere vogliono il pallone, ne hanno bisogno, quindi è necessario non lasciarglielo. Per questo, abbiamo dovuto giocare bene e farlo stare lontano dalla nostra area di rigore, ed è ciò che è successo in entrambe le partite. È un giocatore forte non solo perché è veloce, ha qualità nel primo controllo e nel modo in cui gioca con i compagni, è forte di testa e ha una buona finalizzazione. È un giocatore di primo livello che sarà ancora più forte in futuro.
Come Pep ha preparato il match
Pep ha spiegato chiaramente di aver preparato la partita in modo da non concedere ad Haaland palloni giocabili vicino o all'interno dell'area di rigore del Manchester City. Nelle pochissime occasioni in cui ciò non è riuscito, infatti, il norvegese è riuscito a servire l'assist a Reus nel match d'andata ed è entrato nell'azione del gol di Bellingham nella partita di ritorno. I citizens sono la prima squadra a cui l'ex centravanti del Salisburgo non ha segnato in Champions League. Per raggiungere questo obiettivo, Guardiola ha preparato il solito recupero palla aggressivo degli Skyblues sulle uscite del Dortmund, in modo che i gialloneri non riuscissero a impostare l'azione.
Inoltre, Pep ha fatto in modo di non concedere alcuna possibilità di contropiede al Borussia, togliendogli la profondità con le corse preventive all'indietro di Stones e Ruben Dias. I due centrali, che hanno retto alla grande lo scontro fisico con Haaland, non sono rapidissimi e sarebbero stati surclassati dalla velocità pazzesca del norvegese. Guardiola ha preparato il match in modo che questo non accadesse, senza vergognarsi di far abbassare i suoi quando gli avversari hanno avuto la possibilità di lanciare il pallone in profondità. Ad Haaland, dunque, non è rimasto altro da fare che lottare e aiutare in difesa, anche perché è stato lasciato spesso isolato dai suoi compagni, che non hanno trovato tempo e spazio per duettare con lui.