Guardiola è impressionato dall’Inter: “Mi sono bastati pochi minuti per capire che può batterci”
La finale di Champions League è sempre più vicina: il Manchester City spera di trasformare la stagione in un anno storico con la conquista del triplete, ma per mettere le mani sulla sua prima coppa dovrà superare l'Inter. L'impegno per Pep Guardiola potrebbe apparire abbordabile, vista la facilità con la quale la sua squadra vince le partite e domina in Premier League da ormai sei anni, ma l'allenatore conosce bene le insidie che possono riservare i nerazzurri.
In conferenza stampa prima della partita contro il Brighton lo spagnolo si è soffermato anche sulla finalissima, confessando a tutti i presenti di essere rimasto sbalordito dal gioco dei ragazzi di Simone Inzaghi: "Ho cominciato a guardare qualche minuto dell'Inter, qualche situazione di gioco, e sono rimasto davvero impressionato. Mi hanno impressionato per quello che fanno, per il loro linguaggio del corpo".
Guardiola è rimasto così colpito da chiedere consigli sui nerazzurri ad alcuni amici in Italia che seguono la squadra più da vicino: "Dopo aver cominciato a guardarli ho chiamato degli amici che vivono in Italia per chiedergli un parere sull’Inter: mi hanno detto tutti di stare all’erta perché fanno sul serio. Non c’era bisogno che me lo dicessero: l’avevo già capito guardando quei pochi minuti, quelle situazioni".
La posta in palio è altissima e il Manchester City punterà tutto sulla Champions League, l'unico trofeo che manca alla squadra che negli ultimi anni ha vinto tutto ciò che c'era a disposizione. Nel corso della loro storia gli inglesi si sono sempre fermati un passo prima del trionfo, come nel caso della finale persa contro il Chelsea nel 2021, un'esperienza che non vogliono ripetere anche questa volta.
Per questo Guardiola farà il massimo per preparare al meglio la squadra, consapevole di non dover affrontare un impegno facile: "Certo che l’Inter può batterci. Hanno vinto questo trofeo tre volte e noi nessuna, ma noi vogliamo giocare al meglio perché non succeda".