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Guardiola è fatalista con il City in Champions: “Se non passiamo è perché non lo meritiamo”

Guardiola è apparso piuttosto rassegnato dopo la sconfitta del Manchester City contro il PSG: “Nei grandi palcoscenici, contro le grandi squadre, facciamo fatica. Dobbiamo accettarlo”
A cura di Ada Cotugno
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Il Manchester City ha vissuto un incubo a occhi aperti al parco dei Principi e ora rischia l'eliminazione dalla Champions League. Fa quasi strano a dirlo, però attualmente gli inglesi sono 25esimi in classifica, ossia i primi degli eliminati: sarebbe una notizia clamorosa, ma qualche speranza di accedere ai playoff ancora c'è e passa tutto per l'ultima gara contro il Brugge. Dopo la sconfitta contro il PSG Pep Guardiola è apparso piuttosto provato in conferenza stampa, quasi arreso davanti al destino che potrebbe essere molto crudele con la sua squadra. Il suo City era riuscito ad andare in vantaggio per 2-0 ma poi ha sprecato tutto in modo disastroso, finendo in una sconfitta clamorosa per 4-2 che certifica che il momento di crisi non è ancora finito.

Guardiola getta la spugna con il City

Ci sono pochissimi calcoli da fare e per accedere ai playoff il Manchester City dovrà vincere contro il Brugge e incrociare le dita. Una situazione paradossale per una squadra che appena due anni fa ha conquistato il triplete e che ogni anno porta alla sua corte i migliori giocatori del mondo. Eppure la classifica ci dice che gli inglesi sono a un passo dall'eliminazione e Guardiola su questo è piuttosto fatalista: "Abbiamo un'ultima possibilità contro Brugge. Se non la facciamo è perché non la meritiamo". Una frase che di sicuro avvilisce lo spirito dei tifosi che stanno vivendo un incubo inaspettato.

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In tre delle ultime quattro partite europee il City si è sempre fatto riprendere una volta andato in vantaggio, un dato sconvolgente. E sono proprio i big match il tasto dolente della squadra in questa stagione, sia in campionato che in Champions League. Guardiola è onesto e ammette questa situazione paradossale: "Abbiamo sofferto e loro sono stati migliori, con una maggiore intensità nel vincere i duelli. Nei grandi palcoscenici, contro le grandi squadre, facciamo fatica. Dobbiamo accettarlo".

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