Guardiola distrugge Simeone: “Il 5-5-0 è roba da preistoria, attaccare l’Atletico è difficile”
Più agli antipodi di Guardiola e Simeone non c'è nessuno nel mondo del calcio. Due allenatori di grande valore, due vincenti, che hanno in comune anche un passato da centrocampisti e un passato da calciatori vincenti. Ma in panchina rappresentano due filosofie di gioco che hanno poco o nulla in comune. Questa volta ha vinto Pep, ma è solo il primo round, perché la prossima settimana c'è la gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League. Un successo comunque pesante, perché per come si era messa la partita l'1-0 è importante per il Manchester City, che tra otto giorni scenderà in campo al Wanda Metropolitano contro l'Atletico Madrid.
Nessun tiro in porta nel primo tempo per il City, che non ha trovato spazio mai contro un Atletico Madrid che si è difeso in modo meraviglioso ma con una sorta di 5-5-0. Due linee da cinque e nessuno in attacco. Poi nella ripresa è arrivato il gol, un lampo, una giocata splendida di Phil Foden che era entrato in campo da pochi secondi e che ha imbeccato un acuto De Bruyne, che fa il movimento giusto e realizza il primo gol stagionale in Champions League, è il gol che vale il successo.
Dopo la partita Guardiola parlando del match e delle difficoltà dei suoi ha parlato anche del gioco dell'Atletico Madrid, che ha definito in modo tanto preciso quanto severo: "Nella preistoria, oggi e tra 100.000 anni, attaccare due linee da 5 è molto difficile. È solo che non c'è spazio. È difficile. È questione di avere pazienza. All'intervallo ho detto che stavamo bene, che stavamo calma". Poi ha aggiunto: "Loro difendono molto stretti, hanno giocato, con due linee da cinque nel primo tempo, e con una punta nel secondo tempo. Sono maestri nel ripartire. Non devi perdere la concentrazione mai. Peccato che nel finale Kevin (De Bruyne ndr.) non è riuscito a raddoppiare, ma a Madrid comunque sarebbe stata dura".