Guardiola alla D’Amico: “Io in Italia? Falso. Dovevate fare meglio il vostro mestiere”
"Avevate informazioni sbagliate. Forse avreste dovuto fare meglio il vostro mestiere di giornalisti". È così che Pep Guardiola risponde a Ilaria D'Amico che da studio, durante il programma di Sky dedicato alla due giorni di Champions League, rispolvera le voci divenute tormentone del possibili arrivo in Italia e alla Juventus. Il nome del tecnico catalano era stato il più gettonato per sostituire Massimiliano Allegri giunto al capolinea dopo la sconfitta in Champions contro l'Ajax e l'eliminazione dalla Coppa.
Se ne parlò per diversi mesi scanditi dalla ridda d'indiscrezioni su eventi programmati, auto prenotate, alberghi bloccati e quant'altro servì ad alimentare quella bellissima suggestione collettiva di avere sulla panchina dei bianconeri un allenatore capace d'infondere alla squadra non solo pragmatismo tattico ma anche estetica del bel gioco. In molti fecero anche una smorfia quando fu chiaro che da Manchester non lo avrebbero mai lasciato partire, che lo stesso Guardiola non aveva ragioni per rompere i rapporti con un datore di lavoro così generoso (perché avrebbe dovuto rinunciare a 20 milioni netti a stagione?), che Maurizio Sarri era la soluzione meno onerosa ma egualmente stuzzicante per quanto fatto a Napoli. Prima o poi, però, lo farà un pensierino per tornare in Serie A da allenatore dopo averla saggiata da calciatore tra Brescia e Roma. Almeno questo non lo esclude.
È possibile, sì. In Italia mi sono trovato benissimo, anche se ora sto bene in Inghilterra – ha aggiunto Guardiola -. Non sono ancora così vecchio, vediamo.
Quanto alla partita contro l'Atalanta, il pareggio consente al Manchester City di fare un altro passo verso quella qualificazione che ormai è in tasca e manca solo l'avallo della matematica perché diventi ufficiale con un po' d'anticipo rispetto al calendario della fase a gironi. Il risultato di Bergamo è sicuramente positivo anche alla luce di quanto accaduto nei minuti finali: espulsione di Bravo ed entrata in campo di Walker nel ruolo di portiere.
Un po' di paura di perdere l'ho avuta – ha concluso Guardiola -. Del resto quando si resta in 10 qualche cattivo pensiero lo fai. Ederson? Ne ho fatte di sciocchezze da allenatore ma mai avrei cambiato un portiere con tanta leggerezza. Non si può sottovalutare una squadra come l'Atalanta.