Gravina vuole portare gli Europei in Italia: “Ci candidiamo per Euro 2028”
Superata la magica estate che ha portato i colori azzurri alla vittoria dell'Europeo a Wembley, il presidente della Federcalcio italiana ha posto già il prossimo obiettivo: "Ci interessa l’Europeo del 2028: da troppo tempo in Italia non si ospita un evento così importante. Voglio chiudere il mio ciclo con questa competizione". Gabriele Gravina, in carica fino al 2024, ha parlato durante l’evento "Euro 2020, i campioni siamo noi" nell’ambito del Festival dello Sport di Trento e ha svelato che l'Italia sta puntando ad una candidatura diversa da quelle per le finali di Champions o Europa League. La soddisfazione nasconde però una triste realtà: "Bisogna capire quanto sia importante investire su asset fondamentali come le infrastrutture. Abbiamo bisogno di un grande evento e mi dispiace perché è una sconfitta dal punto di vista della programmazione, ma se è questo ciò che serve lo farò".
Il numero 1 della FIGC ha detto la sua anche sul dibattito intorno alla possibilità di disputare il Mondiale di calcio ogni due anni e non ha usato giri di parole: "Ribadisco il mio secco no. Questo vuol dire avere una competizione ogni dodici mesi, con Europeo e Mondiale che si alternano. Mi sembra un atto di isterismo e nel nostro mondo ne abbiamo già diversi, come la Superlega: cerchiamo di mantenere il calcio per come ci è stato tramandato". "A livello organizzativo è una follia. Poi qualcuno mi dovrebbe spiegare quando si disputerebbero i tornei nazionali femminili, visto che vogliamo valorizzare il calcio delle donne" ha aggiunto Gravina. Parere positivo arriva invece sull'idea di far giocare una partita tra i campioni d'Europa e quelli del Sudamerica in una sorta di Supercoppa dedicate alle nazionali: "Italia-Argentina si giocherà e per un fatto romantico mi piacerebbe che si facesse a Napoli".
Gravina ha poi parlato della situazione del ct Mancini, con cui ha un rapporto speciale: “Io ho iniziato il 22 ottobre del 2018, Mancini già c’era. Ho avuto solo il piacere di confermarlo in quel momento, di parlare con lui e confrontarmi. Mancini ha brillantemente portato avanti il progetto, da parte mia e della Federcalcio c'è stata semplicemente la volontà di fare un gesto di grande fiducia e responsabilità rinnovandogli il contratto. Non lo abbiamo fatto solo per due anni, bensì per quattro anni fino al 2026. Questo è una decisione che rivendico ancora oggi". Decisiva anche la lealtà dell'allenatore azzurro, che non ha mai avuto dubbi su quale fosse la sua intenzione futura. Inevitabile anche una battuta sui fischi a Donnarumma durante la semifinale di Nations League tra Italia e Spagna: "Mi dispiace per quello che è successo perché a volte la memoria storica offusca e inganna rispetto a quello che questi ragazzi hanno fatto in questi tre anni. La dedizione e il sacrificio non sono mai mancati, da parte di tutti: non dimentichiamolo".