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Gravina tifa Italia ma il calendario di Serie A non cambia: “Dobbiamo tornare a essere speciali”

Il presidente federale Gabriele Gravina ha confermato le speranze per i Mondiali attraverso i playoff ma senza ulteriori date a disposizione per l’Italia: “Siamo incartati”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina ha confermato di essere il primo tifoso della nostra Nazionale e non solamente per il ruolo di primaria importanza che ricopre. Il pareggio con l'Irlanda, il flop nel Girone di qualificazione ha mortificato tutti, lui compreso. Ma la speranza è ancora intatta così come la ricetta per coltivarla nel migliore dei modi, pur confermando che non arriveranno "aiuti" particolari dalla Lega Serie A che presenta già un calendario oltremodo pieno di appuntamenti. Impossibile da modificare in vista di marzo.

Dunque, note dolenti dall'ultimo Consiglio federale, in cui si è parlato anche di come poter agevolare il lavoro di Roberto Mancini. Magari dandogli un po' di respiro a ridosso delle date dei playoff, così da permettergli di preparare al meglio le sfide che devono riportare gli Azzurri alla competizione iridata, di scena in Qatar nell'inverno 2022. Ma ci sono problematiche oggettive difficili da superare: il sold-out di date è noto da tempo e gli spareggi complicano tutto. "Siamo tutti un po' incartati, noi e la Lega Serie A con cui abbiamo discusso la possibilità di cambiare il calendario. L'unica finestra disponibile al momento è il 30 gennaio. La vedo dura trovare altri spazi".

Parole dolorose soprattutto per un ct che avrebbe necessità come l'aria di lavorare in vista di un appuntamento campale e da non fallire una seconda volta. Eppure il futuro è tutt'altro che roseo. Roberto Mancini dovrà fare di necessità virtù, inserendosi tra le pieghe di un calendario già fin troppo intasato e sperando solamente in ciò che lo stesso ct ha già sottolineato più volte: avere meno infortuni e presentarsi con un gruppo al completo e in forma. La stessa speranza che nutre Gravina che però si spinge oltre: "Non diamo la croce addosso a questi ragazzi, noi non siamo speciali anche se considero questo gruppo speciale. Abbiamo fatto una cosa straordinaria vincendo un Europeo da Nazionale normale. Speciali lo dobbiamo diventare per riuscire in questi risultati".

Un concetto che ridimensiona l'entusiasmo azzurro che corre ancora in groppa al successo europeo di luglio. Ma che affonda radici in un realismo e pragmatismo che il presidente Figc mostra davanti a questa situazione e non solo: "Alcuni episodi ci hanno dato ragione, adesso altri ci stanno dando contro in due gare chiave. Se ti giochi male i jolly poi è dura. Andare al Mondiale? Certo che lo voglio, mica sono un folle, ma so anche che è più complicato rispetto a prima".

Razionalità e realismo ma anche ottimismo, perché Gravina è pur sempre un tifoso e appassionato di calcio e in quanto tale non può che guardare e pensare in modo positivo: "Probabilmente ha ragione Mancini. Se arriviamo a marzo e riusciamo ad andare ai Mondiali poi, magari, i Mondiali li vinciamo pure".

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