Gravina pronto a concedere la grazia: “Vlahovic come Lukaku, combattiamo i razzisti”
Dusan Vlahovic come Romelu Lukaku. Se necessario, l'attaccante della Juventus sarà graziato come accaduto per la punta dell'Inter dopo essere stato squalificato per la reazione ai cori razzisti che dalla curva bianconera urlarono nei suoi confronti nella semifinale di Coppa Italia. Lo ha annunciato il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, nel corso del suo intervento a Il Foglio Sportivo a San Siro.
"Sei uno zingaro! Sei uno zingaro!", le frasi urlate al calciatore serbo che prese un cartellino giallo per aver protestato. Emblematica la scena dell'arbitro, Doveri, che lo tallona e ne osserva da vicino i gesti subito dopo la rete realizzata contro l'Atalanta: nonostante tutto, l'ex viola venne ammonito per quell'eccesso di esultanza viziato dal risentimento per gli insulti subiti.
"C'è una competenza politica, etica e di civiltà della quale mi assumo la piena responsabilità, esercitandola nei limiti consentiti dal buon senso e dal diritto – le parole di Gravina riportate dall'Agenzia Ansa -. È quello che ho fatto e che farà se dovessero verificarsi le stesse condizioni nel caso Vlahovic".
In seguito a quell'episodio il giudice sportivo ha chiuso per un turno il settore del Gewiss Stadium di Bergamo dal quale – secondo la relazione degli ispettori della Figc – si erano elevati gli slogan offensivi e di discriminazione. La società orobica ha presentato ricorso sulla falsariga di quello posto (e poi andato a buon fine) da parte della Juve che dalla sua potè citare la piena e immediata collaborazione nell'individuazione (e punizione) dei soggetti responsabili di quei cori razzisti.
"La nostra Federazione – ha aggiunto il presidente federale – ma tutto il mondo dello sport è contro ogni forma di razzismo, contro i razzisti, di qualunque forma e colore, Lukaku e Vlahovic che siano, non facciamo distinzione di maglie. Siamo tutti uniti per combattere questa piaga che è riapparsa in maniera prepotente".
La presa di posizione da parte del massimo dirigente del calcio italiano pone così l'accento su una questione con la quale la Serie A dovrà, prima o poi, fare i conti in maniera più decisa a giudicare dalla diffusione del fenomeno che da tempo ha risonanza negli impianti italiani. Nella domenica delle celebrazioni per lo scudetto, lo stemma tricolore rovesciato mostrato dai tifosi del Napoli, con tanto di scritta "Campioni in Italia" a corredo, si muove anche in questo solco.