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Gravina: “Il calcio italiano non è tutto da buttare. Il decreto crescita va corretto”

Il presidente della Figc torna sull’eliminazione degli azzurri alle qualificazioni mondiali e rimprovera la politica italiana per la mancanza di provvedimenti coerenti.
A cura di Enrico Scoccimarro
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Per il presidente della Figc, Gabriele Gravina, il percorso intrapreso dal calcio italiano sta andando nel verso giusto. Nonostante l'eliminazione subita nei playoff per il Mondiale in Qatar, infatti, Gravina è intervenuto quest'oggi durante l'incontro con il presidente Mauro Balata sulle politiche di valorizzazione dei giovani della Lega B, per ribadire quanto di buono fatto del sistema calcio italiano. "Sento parlare ancora di rivoluzione, mentre io parlerei di evoluzione – ha detto Gravina – Non è pensabile che dall'11 luglio al 24 marzo, tutto il lavoro positivo fatto dalla federazione improvvisamente deve essere accantonato e gettato alle ortiche per ricominciare da zero".

Il presidente ha poi sottolineato che non c'è connessione fra l'eliminazione e la crescita dei giovani calciatori italiani, fornendo delle giustificazioni alla nazionale guidata da Roberto Mancini. "C'è un errore di valutazione, perché mentre soffrivamo per l'eliminazione dal Mondiale, tutta la filiera azzurra dall'U16 all'U21 è riuscita a fare cose importanti a livello internazionale. C'è qualcosa che non torna se sbagliamo due rigori contro la Svizzera, se il giorno della partita decisiva a Roma l'allenatore è costretto a mandare a casa 10 calciatori per Covid e infortuni. Tutto questo può essere causa di azzeramento di una serie di attività che stiamo portando avanti? Stiamo producendo dei talenti, li stiamo valorizzando, poi le opportunità per diventare campioni sfumano. Dobbiamo riflettere su questo".

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In seguito Gravina ha rimarcato le differenze che ancora ci allontanano da altri sistemi di calcio all'estero. "Le regole per favorire i giovani calciatori nella Lega A già esistono, ma è poco rispetto ad altre realtà a livello internazionale". Non sono mancate poi frecciatine alla politica: "Leggo che la politica si interessa molto al calcio italiano, ma al di là delle pacche sulle spalle dopo l'11 luglio (data della vittoria agli Europei) ci farebbe piacere qualche provvedimento coerente con lo sviluppo del calcio italiano".

Ha spiegato nello specifico cosa dovrebbe cambiare: "Avvengono distonie nel nostro mondo che non possiamo più accettare. Spero che ogni protagonista nel proprio ambito possa assumersi le proprie responsabilità. La norma del decreto crescita dobbiamo calarla nella realtà del mondo del calcio" ha continuato il numero uno della Figc che conclude: "In molte società di provincia della Serie A in campo ci sono solo stranieri e questo mi fa preoccupare".

Il numero 1 del calcio italiano, infine, ha concluso il suo intervento con la notizia di un gesto umanitario da parte della federazione: "Ci stiamo organizzando per andare a prendere i ragazzi dell'Under 17 dell'Ucraina, li ospiteremo in Italia, saranno nostri ospiti perché sarebbe stato troppo sterile pensare ad una acquisizione di un risultato sportivo. Vogliamo che questi ragazzi partecipino a questo campionato. Non è facile, stiamo lavorando in diversi Paesi per portarli da noi".

La Nazionale italiana Under 17 impegnata nelle qualificazioni all'Europeo di categoria dovrà aspettare l'esito della seconda fase del gruppo 6 (composto da Italia, Polonia, Kosovo e Ucraina) in programma a Siena dal 20 al 26 aprile, manifestazione posposta dalla Uefa per dare la possibilità all'Ucraina di partecipare nonostante la tragicità del momento. L'Under 17 dell'Ucraina sarà ospitata a Coverciano.

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