Gravina e la FIGC ci mettono una pietra sopra: “Sanzioni per Juve, Inter e Milan? Assolutamente no”
Vae victis, si diceva qualche millennio fa: guai ai vinti. Chi vince si prende tutto o quasi, mentre a chi perde tocca pure subire conseguenze ulteriori della sua condotta temeraria. Adesso che l'ambiziosa Superlega è crollata come un gigante dai piedi d'argilla – lasciando i 12 club ‘fondatori' nell'imbarazzante situazione di doversi ripresentare a capo chino davanti a chi gestisce il "vecchio calcio", magari fischiettando come se nulla fosse – c'è chi chiede che prima di essere riaccolti in famiglia i ‘ribelli' vengano adeguatamente puniti.
È la posizione espressa al ‘Corriere della Sera' dal più acceso degli accusatori di Agnelli & co, ovvero il presidente del Torino Urbano Cairo: "Ci vogliono sanzioni esemplari. Ciò che hanno fatto è molto grave. Hanno minato la vita delle Leghe, compresa quella italiana".
Stessi toni usati dal patron della Sampdoria Massimo Ferrero ai microfoni di ‘Radio Marte': "Sanzioni? Me lo auguro, ci saranno gli organi competenti che non credo che lasceranno passare. Il danno non è mio ma degli italiani. Abbiamo una persona di spessore come presidente della FIGC: lui saprà come fare. Gravina e gli organi preposti a questo giudizio sapranno quello che si deve fare".
Ebbene, oggi il numero uno della Federcalcio ha già promulgato l'amnistia, almeno verbale: "Non ho in programma incontri con i vertici dei tre club, lunedì ci sarà il Consiglio Federale ma non sono in programma processi o condanne – spiega Gravina – Sanzioni? Assolutamente no. Non si può sanzionare un'idea. Ad oggi c'è un'idea da parte di alcuni che non si è concretizzata, poi se in futuro si dovessero avanzare ipotesi o progetti in contrasto con le norme statutarie ci sono gli organi di giustizia".
Gravina tuttavia non vuole né può fare finta che non sia successo niente e buttare la polvere sotto al tappeto: "Abbiamo difeso in maniera strenua i confini dei valori e delle regole del mondo del calcio. Mi pare che tutto sia tornato alla normalità, ma ci deve far riflettere sul fatto che qualcosa non funzioni. È uno stimolo, servono rimedi e proposte per scongiurare altre fughe in avanti".