Gravina chiama Chiavelli per la clausola di Spalletti: De Laurentiis è lì e prende il telefono
Clausola o non clausola, penale o non penale, Luciano Spalletti sarà il nuovo Ct dell'Italia, con annuncio atteso a breve, andando a prendere il posto in tempi rapidissimi del dimissionario Roberto Mancini. Il tecnico jesino aveva inviato la sera del 12 agosto la pec con cui comunicava alla FIGC la sua volontà irrevocabile di lasciare immediatamente la panchina della Nazionale, a meno di un mese dal doppio fondamentale appuntamento per le qualificazioni ai prossimi Europei contro Macedonia (9 settembre) e Ucraina (12 settembre).
L'urgenza di trovare un sostituto è ovviamente massima, l'inizio della prossima settimana è il termine entro il quale diramare le preconvocazioni dei giocatori che militano all'estero, gente come Donnarumma e Verratti. Il 4 settembre ci sarà poi il raduno della squadra azzurra a Coverciano in vista dei due match di qualificazione, già decisivi per Euro 2024 dopo la sconfitta interna con l'Inghilterra dello scorso marzo.
La Federcalcio ha dunque dovuto sfogliare velocemente la margherita, ridurre i petali ai soli Spalletti e Conte, ed infine andare decisa sul 64enne di Certaldo, una scelta che accontenta anche l'umore popolare dopo lo straordinario Scudetto vinto col Napoli e la qualità del gioco espresso. In quel momento si è tuttavia palesato lo scoglio della penale da pagare al club azzurro per liberare l'allenatore, come da clausola sottoscritta dalle parti davanti alla camera di conciliazione del lavoro. E proprio davanti al giudice del lavoro potrebbero finire il Napoli e Spalletti per dirimere la questione, qualora non riescano a risolverla amichevolmente.
Al momento i punti di vista sembrano opposti e inconciliabili: l'argomento è stato oggetto di una conversazione tra il presidente federale Gabriele Gravina e il numero uno partenopeo Aurelio De Laurentiis, svela Il Giornale. Dopo il primo contatto tra Gravina e Spalletti, allorquando ha appreso dell'esistenza della clausola, il capo del calcio italiano ha chiamato l'Ad del Napoli Andrea Chiavelli. In quel momento De Laurentiis era vicino a lui e dunque il suo fidato braccio destro ha passato il telefono al presidente azzurro, che ha ricevuto direttamente da Gravina la richiesta di fare la cortesia alla Federcalcio di liberare Spalletti da qualsiasi vincolo economico per poterlo annunciare al più presto.
La risposta è stata la stessa contenuta nel comunicato diffuso a Ferragosto: non è questione di ‘vil denaro' ma di principio, quella clausola liberamente sottoscritta dal tecnico dopo che aveva detto al presidente di essere "molto stanco" e dunque avere bisogno almeno di un anno di riposo va onorata. Pagare moneta (3 milioni lordi ad ora), vedere Ct. Moneta che peraltro dovrebbe versare Spalletti e non la FIGC, come spiega il legale del Napoli Mattia Grassani, chiarendo anche perché il club azzurro è sicuro di essere dalla parte della ragione e di avere la meglio nel caso di un eventuale contenzioso.
"La clausola di Luciano Spalletti col Napoli è un qualcosa arrivato alla fine della negoziazione di un documento di sette pagine, condiviso e firmato da Spalletti, dal Napoli e dai legali di ambedue le parti – delucida Grassani a Radio Punto Nuovo – Il Napoli ha rinunciato a chiedere un risarcimento danni a Spalletti per la rescissione anticipata del proprio contratto e l'allenatore, dal canto suo, si è impegnato a non svolgere alcuna attività tecnica nel corso della stagione 2023/24. E questo vale per qualsiasi club o Nazionale. Il Napoli si è dovuto tutelare dinanzi a questo impegno con un indennizzo economico, in caso di mutamento o di mancato rispetto dell'accordo da parte dell'allenatore. Non esiste dunque nessuna clausola anticoncorrenziale o valida solo per i club, non c'è differenza tra club o Nazionale".
"La FIGC in questa vicenda non c'entra nulla e non ha alcun ruolo dal punto di vista giuridico – spiega ancora il legale del Napoli – Solo attraverso una parte terza o uno sponsor potrebbe giuridicamente versare l'indennizzo, oppure attraverso lo stesso Luciano Spalletti. Lui merita per risultati e professionalità la panchina della Nazionale, è la figura più degna e adeguata in questo momento. Non si può, però, sottoscrivere un verbale di conciliazione il 18 luglio 2023 e dopo neanche 30 giorni rimettere tutto in discussione. Dopo quasi una settimana di rumors, Spalletti non ha ancora telefonato e chiesto un confronto con De Laurentiis o con il Calcio Napoli. Né lui e né i suoi legali. E questo deve far pensare. Il rispetto delle regole è fondamentale, alla base di qualsiasi soggetto".