Grafite umilia la difesa del Bayern Monaco e lancia il Wolfsburg verso la prima storica Bundesliga
Volkswagen Arena, 4 aprile 2009. Il Wolfsburg riceveva in casa il Bayern Monaco per un match che vale la vetta della Bundesliga. Entrambe le squadre erano a 48 punti insieme con l' Amburgo e davanti di una lunghezza c'era l'Hertha Berlino. Il campionato tedesco iniziava le ultime nove giornate con quattro squadre in lotta per il titolo: un equilibrio assoluta e emozioni davvero straordinarie. La partita di quella domenica tra la squadra di Felix Magath e quella di Jurgen Klinsmann si è rivelata decisiva visto che i Die Wölfe non hanno più abbandonato il primo posto in classifica da quella vittoria e la distanza a fine campionato rispetto ai bavaresi è risultata proprio di due punti.
Quella di Magath era una buona squadra, visto che di quella rosa facevano parte anche gli italiani Andrea Barzagli e Cristian Zaccardo, il portiere svizzero Benaglio, il talento di Misimovic, la regia di Josue e la duttilità di calciatori come Riether e Genter; ma nessuno si sarebbe aspettato di vederla sul trono di Germania. Quella domenica lanciò la volata decisiva.
Nella prima metà dell'incontro le due squadre si sono rispettate e poco prima dell'intervallo, Christian Gentner aveva portato il Wolfsburg in vantaggio su azione d'angolo ma Luca Toni aveva trovato il pareggio un minuto dopo. Dopo l'intervallo i ragazzi di Magath rientrarono in campo così determinati a prendersi i 3 punti che una delle coppia d'attacco più ricordate e prolifiche della storia della Bundesliga mise a segno quattro gol: Edin Dzeko e Grafite erano i calciatori simbolo di quella squadra che poi vinse il titolo. Il centravanti bosniaco in soli quattro minuti mise a segno un "uno-due" che stese la difesa del Bayern e sulle macerie poi passò il brasiliano che ad un quarto d'ora dalla fine segno quella che venne scelto come il miglior gol della stagione di Bundesliga 2008/2009.
Dopo aver firmato il 4-1 tre minuti prima, Grafite si è avvicinato all'area bavarese in velocità, ha puntato Andreas Ottl e Christian Lell senza pensarci due volte e poi si è ritrovato il portiere Rensing sui piedi in uscita. Dopo aver controllato di esterno destro, con il corpo rivolto verso il centro dell'area, ha tagliato fuori gli interventi dei calciatori del Bayern con un tacco che è entrato nella leggenda. Breno e Lahm, che hanno fatto di tutto per chiudere gli spazi a sua disposizione, non sono riusciti a intervenire e hanno ammirato con stupore il genio di colui che è diventato poi capocannoniere del torneo di quell'anno (28 gol e 11 assist in 25 partite) e ha guidato il Wolfsburg alla sua prima e ultima affermazione in Bundesliga.