Gosens: “Cristiano Ronaldo non mi diede la sua maglia”. E Hateboer gliela regala
"Mi sono vergognato e sono scappato via, mi sentivo piccolo piccolo": chi di noi non ha mai provato nella sua vita la sensazione di essere mortificato al punto quasi di voler scomparire? Ebbene, qualcosa del genere può capitare su un campo da calcio anche a professionisti che guadagnano milioni, come ha messo nero su bianco Robin Gosens nella sua autobiografia, forse per aiutarsi a superare definitivamente un episodio che lo ha segnato nel profondo.
Vergogna vera – e non per uno svarione o un liscio, incerti del mestiere che un calciatore può mettere in preventivo – ma per la risposta secca ricevuta da un campionissimo cui l'esterno dell'Atalanta si era rivolto quasi adorante per chiedergli la maglia. Il ‘no' di Cristiano Ronaldo ha provocato un vero e proprio trauma nel nazionale tedesco.
"Dopo la partita contro la Juve ho cercato di realizzare il mio sogno da bambino ovvero avere la maglia di Cristiano Ronaldo. Così, dopo il fischio finale mi sono avvicinato senza andare nemmeno dal nostro pubblico per festeggiare. ‘Cristiano, posso avere la tua maglietta?' è stata la mia domanda ma lui mi ha risposto con un secco ‘No' e non mi ha nemmeno guardato. Ero completamente arrossito e mi sono vergognato. Sono scappato via, mi sentivo piccolo piccolo".
Come un imbranato liceale che incassa il rifiuto della più bella davanti a tutti e senza possibilità di appello, Gosens aveva girato i tacchi e accusato il colpo. In questi casi ci si rifugia nell'amicizia e all'Atalanta evidentemente ne hanno a pacchi, visto quanto è stato apparecchiato per il buon Robin nello spogliatoio orobico.
Ci ha pensato Hans Hateboer a risollevare l'umore del suo dirimpettaio di fascia, col più classico dei regali a sorpresa: l'olandese ha infatti consegnato a Gosens un involucro contenente proprio l'oggetto del desiderio mai posseduto ma solo sognato, la maglia numero 7 di Cristiano Ronaldo alla Juve. Il video dell'unboxing è finito poi sulle storie Instagram pubblicate da quei mattacchioni dei giocatori atalantini. Il ‘gran rifiuto' del portoghese è superato definitivamente.