Gol, standing ovation e leadership: l’Inter si gode Dzeko, da acquisto d’emergenza a insostituibile
Quando l'Inter ha scelto Edin Dzeko per sostituire il partente Romelu Lukaku tanti hanno storto il naso, dai tifosi nerazzurri agli osservatori più attenti e critici. L'attaccante proveniente dalla Roma è stato definito come un ripiego, una soluzione di emergenza alla quale si è ricorsi perché non si sapeva cosa fare, e nessuno si aspettava l'impatto che il centravanti bosniaco ha avuto sulla squadra nerazzurra: 11 presenze tra Serie A e Champions League condite da 7 gol e 3 assist per i compagni in 817′. Il numero 9 del club campione d'Italia in carica in alcune situazioni non sembra un nuovo arrivato ma un veterano della squadra di Simone Inzaghi per il modo in cui interpreta il ruolo che il tecnico piacentino gli ha cucito addosso.
Questo ragazzone classe 1986 corre, lotta e fa gol. Li ha sempre fatti nella sua carriera, nonostante le tante critiche ricevute. Dzeko nel terzo turno della Champions League 2021-2022 contro lo Sheriff ha firmato una delle reti più belle della fase a gironi con un una girata di piatto sinistro al volo in precario equilibrio che lui stesso ha commentato così a Sky: "Il mio gol? I più difficili a volte li segno facilmente, quelli facili magari li sbaglio: forse è questione di concentrazione. Inter forte come l’anno scorso? Io non ci ho giocato, da fuori lo era, ma anche questa Inter lo è. Dobbiamo solo prendere meno gol…"
Contro lo Sheriff il Cigno di Sarajevo ha messo in mostra ancora di più la sua leadership perché oltre alla rete che ha sbloccato il risultato e all'assist per Vidal è stato un vero e proprio "uomo-squadra": spesso questo concetto viene utilizzato in maniera inopportuna ma per riassumere la prestazione di Dzeko, che si è preso la standing ovation di San Siro quando Inzaghi lo ha richiamato in panchina, basterebbe l'istantanea del recupero nella metà campo difensiva nerazzurra, il dribbling successivo e l'appoggio al compagno per far ripartire l'azione. Tutto questo a metà ripresa, non esattamente in un momento dove le energie sono nel pieno.
Dzeko è sempre stato un atleta generoso e molti degli allenatori che lo hanno avuto nel corso della sua carriera ne parlano benissimo per questa sua predisposizione al sacrificio e all'essere sempre al servizio della squadra. A distanza di tre mesi dal suo approdo a Milano Edin Dzeko ha spento anche le diffidenze di chi aveva storto il muso al suo arrivo e da acquisto di emergenza si è trasformato in uno degli insostituibili dell'Inter di Simone Inzaghi.