Gol di Abraham e brivido Var: Roma batte Toro, quarto posto vicino
Vittoria, quinto posto e quarta piazza che vale il posizionamento in Champions a -3. Il successo della Roma sul Torino arriva sul filo e col brivido per un calcio di rigore prima concesso con decisione dall'arbitro Chiffi (fallo netto su El Shaarawy) e poi revocato dal Var dopo un'attesa interminabile. Il motivo? Non solo la valutazione dei frame che attestano un fuorigioco di rientro di Abraham (inficiando l'azione in ripartenza dei giallorossi) ma anche un guasto nella Var Room di Lissone che ha bloccato, di fatto, il trasferimento delle immagini rallentando le operazioni di verifica da parte di Banti.
Il pregio della squadra di José Mourinho è stato non lasciarsi innervosire: emblematica la battuta dello stesso Abraham che è sembrato dire "tanto ne segno uno dopo", utilizzando una mimica di facile interpretazione. Positivo anche il modo in cui la squadra ha reagito quando Pellegrini è stato costretto ad abbandonare subito il campo per un problema muscolare (ennesimo stop, una maledizione).
Quanto alla partita, le lettura delle statistiche spiega bene come il pragmatismo dei giallorossi abbia preso il sopravvento sul Torino. È la formazione di Juric che ha un maggiore possesso palla, effettua il maggior numero di tiri totali (16, di cui solo 3 nello specchio della porta), più passaggi e accumula calci d'angolo ma le voci più importanti la penalizzano: zero grandi occasioni da rete create. In buona sostanza, i granata fanno il solletico a Rui Patricio, non gli procurano particolari grattacapi.
E quando anche Belotti è costretto ad alzare bandiera bianca per infortunio (al suo posto entra Abraham) la situazione si complica. Juric si gioca le ultime carte spedendo sul rettangolo verde Baselli, Pjaca e Zaza al posto di Buongiorno, Praet e Vojvoda ma il finale è tutto della Roma. Zaniolo ed El Shaarawy costruiscono le ultime azioni invitanti. Il Faraone lascia il posto a Viña che nel recupero deve far sì che il fortino regga. Si gioca sotto una pioggia battente che lava via le residue speranze del Toro di tentare il colpo di coda.